Così cambia il rito dell’aperitivo

Fra mode e convenienza, i giovani migrano da un locale all’altro

di Mattia Orlando

I giovani mestrini selezionano accuratamente i luoghi in cui ritrovarsi a consumare il rito dello spritz. Centinaia di ragazzi da sempre creano veri e propri flussi migratori fra i locali della città, intasando spesso marciapiedi e non di rado anche le strade, a seconda di stagioni, fasce orarie, preferenze del gruppo. Un nuovo fattore sembra, tuttavia, aver fatto la sua comparsa fra quelli che influenzano la scelta: la convenienza. In conformità con l'ormai consueto atteggiamento che caratterizza un po' tutti ai tempi della crisi.

Criterio che viene applicato su molteplici livelli: ad esempio quanto costa un singolo aperitivo o quanto è abbondante, dove vengono offerti gratuitamente cibo e cicchetti, ma anche dove il cosiddetto “Happy Hour” garantisce un sostanziale calo del prezzo in determinate fasce orarie.

«Per bere l'aperitivo vengo all'Altro Verdi ormai da parecchio – racconta Marta, studentessa universitaria – i prezzi sono accessibili e mangiando un cicchetto o una pasta fredda posso rimanere fuori senza dover tornare a casa a cena». Nicola Bellio, barista del locale, conferma: «Era esattamente questo che volevamo ottenere con la politica del cibo gratis, la clientela vede una notevole opportunità di risparmio nel potersi trattenere senza bisogno di tornare a casa a mangiare, accompagnando alla bibita qualcosa di più delle banali patatine. Ciò si traduce spesso in un paio di bicchieri in più e quasi ogni giorno c'è il pienone fino a tarda serata». Insomma, la formula funziona e ogni sera in via Verdi c’è una piccola-grande folla di giovani che neanche la piazza non vede più da tempo.

Zaccaria, giovane professionista in ambito di grafica ed allestimenti, preferisce invece Galliano: piccolo ma frequentatissimo bar collocato su via Piave. «Preferisco spendere qualche euro in più, per bere uno spritz buono e abbondante come quello che fanno qui: guarda che calici, sembrano da brandy!». Ed è difficile dargli torto dopo aver raccolto la testimonianza di Francesca, giovanissima studentessa: «Quando mi faccio un aperitivo qui, di spritz me ne basta uno e già cammino storta..».

Sui marciapiedi dirimpetto ai bar le opinioni fluiscono numeroseo. Particolarmente interessanti risultano quelle di Piero e Francesco, due aficionados dell'aperitivo in compagnia che fanno notare: «Non è che durante l'anno la gente vada sempre nello stesso posto. Nella bella stagione un posto come Il Gatto Rosso di Forte Marghera, per esempio, è molto più gradevole, è all'aperto, c'è il calcetto balilla e non bisogna stare stipati sul marciapiede».

E poi c’è il tam-tam di gruppo: i giovani danno vita, in questo caso come in molti altri, a un fenomeno sociale che si autoalimenta grazie alla loro classica e primaria necessità: l'aggregazione, e su quest'ultima potranno sempre contare i proprietari di tutti i locali, in periodi economicamente floridi come nelle crisi più nere.

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