La Corte di Cassazione annulla le condanne in appello per il processo “Marina Bis”

Annullata la sentenza d’appello di Venezia sul caso “Marina Bis”, che vede imputati ex ammiragli della Marina Militare per la morte di Mauro Battistini e Costantino Grasso, colpiti da mesotelioma pleurico

L'avvocato Ezio Bonanni, presidente Ona
L'avvocato Ezio Bonanni, presidente Ona

La terza Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d'Appello di Venezia relativa al processo "Marina Bis". 

Nella sentenza in questione alcuni ex ammiragli della Marina Militare erano stati condannati per la morte di Mauro Battistini e Costantino Grasso, affetti da mesotelioma pleurico contratto lavorando nei cantieri navali della Marina Militare. Ora è stato disposto un nuovo giudizio davanti a un'altra sezione della stessa Corte.

Lo rende noto oggi l'Osservatorio nazionale amianto, secondo cui la decisione della Suprema Corte «non è solo un atto giuridico: rappresenta un segnale di speranza per chi da anni combatte perché venga riconosciuta la verità e venga affermato il diritto a un risarcimento».

La terza Sezione della Corte di Appello di Venezia, nel marzo 2024, aveva ribaltato le assoluzioni in primo grado, condannando Agostino di Donna a due anni di reclusione, Angelo Mariani e Guido Venturono, a un anno e sei mesi, Sergio Natalicchio a un anno. Oltre al risarcimento dei danni, agli eredi era stata disposta una provvisionale immediatamente esecutiva di 50.000 euro ciascuno.

«Questo nuovo rinvio - prosegue l'Ona - non cancella le sofferenze vissute, ma ribadisce che la ricerca di giustizia non si è fermata. Per molti familiari, è l'occasione di vedere riconosciuto, anche nelle aule di tribunale, il sacrificio di chi ha servito lo Stato».

Per l'avvocato Ezio Bonanni, presidente Ona, «non possiamo dimenticare le centinaia di militari che hanno perso la vita e le loro famiglie, costrette a convivere con il dolore e a sostenere lunghi e faticosi iter giudiziari per vedere riconosciuti diritti elementari. La sofferenza che ci raccontano ogni giorno ci ricorda che l'amianto non è solo un problema del passato: continua a mietere vittime nel settore della Difesa, e il nostro impegno è non lasciarle mai sole».

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