Consegnati due alloggi ma resta senza risposta l’appello del Sunia

venezia. Da una parte il Comune consegna due case, una Murano e una alla Giudecca, a due famiglie in graduatoria. Dall’altra resta senza risposta l’appello lanciato dal Sindacato Unione Inquilini per una sospensione degli sfratti, per la durata della quarantena da Covid-19, che dalla prossima settimana vedono coinvolte anche persone molto anziane e disabili. Due facce della stessa medaglia: un’emergenza casa che a Venezia è sempre drammaticamente concreta.
«Grazie ad Insula che sta continuando a svolgere nel modo più regolare possibile un servizio come la consegna delle case pubbliche a chi ha la possibilità di vedersene assegnata una», commenta la vicesindaca Luciana Colle, «sono state affidate due abitazioni, a Murano e alla Giudecca: gli assegnatari hanno ricevuto le chiavi per poter attivare le utenze. Una procedura che portiamo avanti mano a mano che gli alloggi entrano nella nostra disponibilità, e che in questi giorni assume ancor più significato, se si considera che il governo ha lanciato la campagna #iorestoacasa». Colle ricorda i 20 milioni stanziati dal Comune nel recupero dell’edilizia pubblica, restaurando e consegnando ad altrettante famiglie 400 alloggi (dei 450 in programma): «Nessun appartamento alienato». Quanto ai bandi Erp e Giovani Murano - spiega l’assessore alla Coesione sociale, Venturini - «qualche settimana e saremo in grado di pubblicare le graduatorie e procedere alla consegna delle prime case».
Resta l’emergenza sfratti, per la quale invano il Sindacato Unione Inquilini ha chiesto sinora alla Prefettura una moratoria-coronavirus e sulla quale il Comune ha detto di attendere misure dal governo.
«Lunedì è previsto lo sfratto con la forza pubblica di una donna che ha sì trovato casa a Mestre, ma non trova nessuno disponibile per il trasloco», elenca Matelda Simona Bottoni, segretaria del Sindacato, da giorni aiutata da volontari per portare la spesa a casa degli anziani assistiti, «il 18 è previsto lo sfratto di un uomo con reddito Isee zero per un’ischemia, che non sa dove andare. Il 6 aprile quello di una signora del Lido quasi novantenne, sola, senza assegnazione. Sfrattano privati, enti pubblici e religiosi: all’ultimo forse arriverà la proroga, ma perché far vivere queste persone l’angoscia di essere messe per strada dalla forza pubblica?». —
Roberta De Rossi
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