Concordia Sagittaria. Padre di tre figli stroncato dal tumore a 37 anni

CONCORDIA SAGITTARIA. Muore per un tumore a casa sua domenica, il giorno dopo l’anniversario della morte di suo padre, avvenuta nel 1995. La frazione di Sindacale dice addio, a soli 37 anni d’età, a Federico Cella, artigiano intonacatore, padre di tre figli, di cui una coppia di gemellini di 8 anni (il primogenito è adolescente). La moglie si chiama Gloria, la mamma Maria Grazia; le sorelle sono Arianna e Roberta, il fratello Luca.
Il nulla osta alla sepoltura è già pronto e questo pomeriggio, con inizio alle 15, avverrà in forma privata una cerimonia religiosa di accoglienza e benedizione della salma, che proseguirà alla volta del cimitero di Sindacale subito dopo. Il rosario si è recitato in forma privata, tra pochi intimi, nell’abitazione di Cella. La popolare frazione concordiese è sotto shock, per questa disgrazia.
Federico era benvoluto da tutti. Il suo calvario è durato 8 anni. La sua non è solo una storia di sofferenza enorme, ma ancora più di speranza. La scoperta del male alla testa lo ha convinto a reagire, affidandosi alle cure del Cro di Aviano e alla religione. È diventato devoto alla Madonna, e il suo punto di riferimento era la località bosniaca di Medjugorje, dal 1981 il luogo delle apparizioni mariane non ancora riconosciute ufficialmente. Nel 2017 il tumore inizialmente diagnosticato era quasi sparito, al punto che i medici erano rimasti sorpresi positivamente. Poi però le cose hanno preso una diversa piega nel corpo, e Federico ha cominciato a stare nuovamente male. In tutto questo tempo il sostegno lo ha trovato nella sua grande famiglia, e nella fede.
La vita aveva messo alla prova Federico da giovanissimo. Era il 1995, lui stesso era un adolescente come attualmente il suo primo figlio. Il 7 marzo di quell’anno morì il padre, Paolo Cella, mentre stava giocando a carte nel bar. Fu un lutto tremendo per lui e la comunità. Da allora Federico si legò fortemente al nonno, Giuseppe Cella, attualmente lontano da casa per motivi di salute. Insieme si erano ripromessi di trascorrere assieme il giorno dell’anniversario della scomparsa del padre di Federico e figlio di Giuseppe. Non è stato possibile. «Consapevole del dolore provato da giovane», riferisce sottovoce un amico, «Federico non voleva che i suoi figli patissero quanto da lui sofferto. Per questo motivo, una volta ammalatosi, si è messo a lottare come un leone. Lo ha fatto per la moglie e per i figli. Aiutava in parrocchia ed era davvero molto generoso». —
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