Conche chiuse per fermare i detriti

I fiumi reggono alla pioggia. Zaccariotto a Roma: «Niente tasse per gli alluvionati»
Un frigorifero e detriti sulla spiaggia di Cortellazzo di Jesolo. La pulizia sarà molto costosa
Un frigorifero e detriti sulla spiaggia di Cortellazzo di Jesolo. La pulizia sarà molto costosa
 
VENEZIA.
Le pessime previsioni del tempo sono state in parte smentite e i fiumi della provincia hanno «retto» alla nuova onda di piogge. Anche ieri è continuato lo stati di pre-allerta su Livenza e Piave. Si comincia a tirare un sospiro di sollievo, anche perché il tempo va migliorando. Rimane la situazione critica per le spiagge, coperte dai detriti e dal fango.
 
Basso Piave.
Il Basso Piave inizia a tirare un sospiro di sollievo dopo la giornata di ieri all'insegna di un clima piuttosto stabile.  Ormai sembra scongiurato il pericolo di una nuova imminente esondazione dei fiumi, in particolare il Piave. Idrometri in calo, ponti di barche accessibili, è chiusa solo la conca di Intestadura sulla Piave vecchia per evitare l'ingresso di acqua e fango visto che il Piave è ancora alto. I detriti verso Basso Piave e litorale sono ora una minaccia soltanto per le spiagge e le foci dei fiumi.  Per il resto, il Genio Civile assicura che non c'è più allerta nel territorio. Oggi, la presidente della Provincia di Venezia e sindaco di San Donà, Francesca Zaccariotto, sarà a Roma per partecipare alla riunione al Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, convocata dal capo del Dipartimento Guido Bertolaso, a seguito del decreto del presidente del Consiglio Berlusconi, del 5 novembre scorso. Decreto che ha riconosciuto lo stato di emergenza del Veneto per gli eventi alluvionali dal 31 ottobre al 2 novembre. «Vado a Roma con i colleghi delle province colpite dall'alluvione per presentare a Guido Bertolaso i dati relativi ai danni subiti, e nell'occasione ribadirò con forza la richiesta che venga sospesa la riscossione delle tasse per i territori colpiti dalla calamità - spiega la presidente - la Provincia di Venezia ha sempre dato in termini di tassazione, e di occupazione di persone provenienti anche da altre regioni o dall'estero, e ora ha pieno diritto di chiedere aiuto e di ricevere qualcosa in cambio».  
Spiagge.
Ora i disagi si spostano verso il litorale alla stessa velocità con cui scorre il fiume. Tonnellate di detriti si sono depositati e si depositeranno ancora sulle spiagge, in particolare Jesolo ed Eraclea che sono le più colpite. Pulire le spiagge costerà attorno ai 3 milioni di euro. A Jesolo, il capogruppo del Pdl, Lucas Pavanetto, ha proposto di destinare i soldi che saranno raccolti in beneficienza al presepe di sabbia di piazza Marconi, agli alluvionati del Veneto. Ad Eraclea, la Terrazza grill organizza invece una serata gastronomica pro alluvionati venerdì 19 alle 20.30.  
Portogruarese.
«Ha piovuto abbastanza - spiega Luca Villotta della Protezione Civile Comprensoriale del Portogruarese - tanto che rimane ancora lo stato di preallarme idrogeologico mentre è sceso al primo livello di attenzione, quello idraulico. Il fiume Livenza si mantiene ai livelli di questa mattina, (ieri, ndr) cioè a più 1,80 sul normale, quindi non desta alcuna preoccupazione e la marea delle 10,55 di metri 1,15 non ha influito più di tanto sul deflusso delle sue acque». Infatti i problemi per il fiume Livenza arrivano dal suo bacino imbrifero montano, 2217 kmq tra Friuli, con i fiumi Cellina, Sentirone e Meduna, ed il Veneto con il Lia ed il Monticano, ai quali si aggiungono le acque di pianura quelle che vanno ad interessare anche i canali consortili. Ieri pomeriggio gli uomini della Protezione civile hanno effettuato un giro di controllo nei punti dolenti, quelli che entrano subito in sofferenza in caso di piogge prolungate e di esondazioni. «Abbiamo monitorato le zone di Pradipozzo, via Risere, via Villastorta a Portogruaro, via Casai del Tau e via Franca a Summaga, ma non abbiamo rilevato alcun problema e, seppur pieni, i canali stanno smaltendo l'acqua caduta e quella che ricevono dai canali minori di scolo». «Abbiamo in funzione il 15% delle idrovore ed il personale è in costante controllo degli argini interni sui quali abbiamo registrato qualche smottamento ed il danneggiamento di opere idrauliche a causa delle piene dei giorni scorsi - ha affermato Sergio Grego, direttore del Consorzio Bonifica - con l'attuale situazione delle terre così imbevute, ogni pioggia diventa deflusso e ne sono sufficienti 30 millimetri per provocare allagamenti».  

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