Conca di navigazione a Venezia, corsa contro il tempo tra lavori da finire e nodo manutenzioni
Da cronoprogramma la fine dei lavori è prevista entro luglio 2023 alla Bocca di Malamocco. L’allarme degli operatori sull’accessibilità al Porto

Trentasette navi entrate o uscite dal porto negli intervalli tra un sollevamento e l’altro del Mose. Tutte, secondo gli operatori riuniti nell’associazione Venice Port Community, comunque condizionate dall’impiego delle paratoie e con grossi ritardi per poter rispettare gli orari di apertura e chiusura della bocca di porto di Malamocco.
La soddisfazione per il funzionamento del Mose non cancella i nodi irrisolti. Uno su tutti: l’accessibilità al porto, sia per le navi cargo (entrate la settimana scorsa con ritardi) che per le crociere (dirottate a Trieste a inizio novembre in concomitanza con l’acqua alta sopra i 110 centimetri).
Ecco perché la conca di navigazione di Malamocco, che permetterebbe il transito anche con la bocca di porto chiusa, è più urgente che mai. Luglio 2023, questo il cronoprogramma stilato dal commissario straordinario Elisabetta Spitz. Otto mesi per un’opera costata 400 milioni, se si somma anche la conca di Chioggia. Trenta ne serviranno invece per il suo ripristino, dato che è fuori uso dal 2015. Sta tutta qui la corsa contro il tempo per il suo completamento.
I lavori al momento procedono e vedono impiegate due ditte, Renzo Rossi Costruzioni e Cimolai. La prima è al lavoro in queste settimane proprio nel sito della conca di Malamocco. Entro febbraio, spiegano i tecnici, dovrebbe essere conclusa la posa dei binari sott’acqua lungo i quali dovrà scorrere la porta lato mare, quella cioè danneggiata nel 2015. Parliamo di una struttura imponente, larga cinquanta metri, alta sedici, spessa sei.
Sarà poi il turno della posta della nuova porta, sulla quale sono al lavoro i tecnici della Cimolai, e dei carrelli necessari al suo funzionamento. Più che la nuova porta, il vero problema riguarda quella lato laguna. Chiusa da anni, avrà bisogno di lunga e accurata manutenzione.
Dove e in che tempi? Aspetti ancora da definire dal momento che la priorità è di completare la posa della porta oggi mancante, quella appunto lato mare. Senza la quale non può nemmeno essere rimossa quella lato laguna, che deve restare chiusa per evitare di lasciare una corsia aperta alla marea. Che sarebbe successo infatti la scorsa settimana se accanto alle barriere del Mose a Malamocco ci fosse stato un pertugio largo 50 metri di accesso per l’acqua? Messa in acqua anche la porta d’accesso lato mare, sarà il turno degli impianti di funzionamento.
C’è poi un altro aspetto, su cui al momento non sembrano esserci risposte. Lo hanno denunciato solo pochi giorni fa i componenti di Venice Port Community: «La conca, pensata e dimensionata in fase di progetto già per navi troppo piccole, è soprattutto stata realizzata in maniera tale da non permetterne l’utilizzo neppure con navi delle dimensioni della nave di progetto ». In sostanza, così come realizzata oggi può contenere navi lunghe al massimo 270 metri e non fino a 350, quanto cioè sono lunghe oggi buona parte delle navi da crociera delle principali compagnie internazionali. —
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