«Con questi tagli Actv si ferma»
Aziende e amministrazioni verso la protesta di piazza contro la Regione

Un vaporetto in navigazione sul Canal Grande
«A Chisso abbiamo detto che il taglio del 25 per cento dei fondi ai trasporti pubblici è una proposta assolutamente inaccettabile per l'impossibilità di offrire servizi essenziali ai cittadini, insostenibile dal punto di vista dell'aumento tariffario che implicherebbe per compensarla e che mette a rischio una quantità altissima di posti di lavoro. Una proposta irricevibile da aziende in regola con i conti».
E' categorico il presidente di Actv e Asstra (l'associazione delle aziende di trasporto) Marcello Panettoni, all'uscita dall'incontro tra le aziende venete e l'assessore ai Trasporti Renato Chisso, portavoce di un drastico taglio del 25% ai fondi del settore. Che accadrà il primo gennaio? «Finché la Regione non approverà il suo bilancio, noi andiamo avanti con i servizi previsti, ma è chiaro che qualcuno ce li dovrà pagare», commenta Panettoni, «ma non accetteremo passivamente questo stato di cose, anche perché si penalizzano i cittadini su un servizio essenziale come il trasporto pubblico, dove le aziende hanno operato già razionalizzazioni importanti: costiamo, al Veneto, 1,70 euro al chilometro contro i 2,3 della media nazionale e copriamo i costi al 45% con gli introiti, contro la media nazionale del 30. Se si parla di un 3, massimo 5% di taglio delle risorse possiamo farcela - a fronte di un modesto aumento delle tariffe - ma altrimenti la barca affonda. A questi livelli, il taglio è impraticabile per i costi sociali che presuppone». Oggi ci sarà un nuovo vertice tra aziende, Comuni e Province che hanno già annunciato il loro fermo «no» ad una decurtazione tanto netta: in vista una mobilitazione. Forse già domani, come vorrebbe il direttore di Confservizi veneto, Nicola Mazzonetto. L'idea (ancora priva di autorizzazioni) prevede concentramento in piazzale Roma, con rallentamento del traffico, corteo in Canal Grande e direzione Palazzo Balbi. «Nell'accordo Stato-Regioni dei giorni scorsi sono previsti 400 milioni in più dal governo per i trasporti pubblici», commenta l'assessore provinciale Grandolfo, «l'assessore Chisso deve dire chiaramente che si tratta di fondi destinati ai trasporti su gomma o acqua e non alla ferrovia: la norma è chiara, solo lui la trova ambigua». Grandolfo si spinge a giudicare sostenibile un taglio del 10% dei fondi, ma non un euro di più e a patto che il Comune di Venezia rinunci a una parte dei 17 milioni di incasso che i trasporti gli garantiscono, con i biglietti turistici: uno scontro tra amministrazioni, dal momento che con quei fondi Ca' Farsetti paga anche il surplus di spese dei servizi dovuta proprio alla presenza di 20 milioni di turisti. Uno spiragio arriva intanto dall'Agenzia delle Entrate che ha dato (ufficiosamente) parere positivo ad un progetto di Comune e Provincia per dare vita ad un'Agenzia della Mobilità (per la gestione dei contratti sui trasporti, il bollino blu e altri servizi, pagata con un piccolo aumento dei costi della tessera imob) che permetterebbe un recupero di 2,9 milioni di Iva sui 4 ora pagati.
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