Compra e vende auto di lusso ma non paga sei milioni di tasse

All’estero dichiarava di essere titolare di un’impresa del settore e che quindi non doveva pagare l’Iva sull’auto acquistata, mentre in Italia dichiarava di aver già assolto gli obblighi nel Paese di origine del veicolo. Così non la pagava né qui né all’estero e sui 23 milioni di euro di macchine commercializzate in cinque anni, secondo la Guardia di Finanza, ha evaso l’Iva per circa 2 milioni di euro, l'Irpef per quasi 4 milioni e l’Irap per 392mila euro. Protagonista del giochetto un veneziano 50enne che abita a Montebelluna e che faceva tutto via internet, mettendo a disposizione i suoi servizi per procurare auto sui siti specializzati, Audi, Mercedes, Ferrari, Porsche e Lamborghini.
Quella portata a termine dalla tenenza della Guardia di Finanza di Montebelluna, comandata dal luogotenente Silvio Mele, è stata un’indagine lunga e difficile, figlia di un’altra indagine, la “Luxury cars” che nei tre filoni di indagini aveva accertato un giro d’affari di 55 milioni di euro sfuggiti alla tassazione. E adesso, con questa coda, ne sono saltati fuori altri 23. Dagli accertamenti delle Fiamme Gialle è emerso che l’impresa verificata non ha tenuto aggiornate le scritture contabili, rendendo particolarmente complicata e lunga la definizione della sua reale capacità contributiva. Attraverso una capillare ricostruzione degli acquisti e delle vendite delle autovetture, si è giunti all’individuazione di tutti gli acquirenti finali e a delineare il meccanismo fraudolento.
L'indagine era iniziata 4 anni fa, ha interessato due Procure ed è terminata ora con la coda del commerciante 50enne veneziano che abita a Montebelluna e che è stato denunciato alla Procura di Venezia per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, per dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, per occultamento o distruzione di documenti contabili, nonché per truffa ai danni dello Stato. Complessivamente, in cinque anni sono state commercializzate sull’intero territorio nazionale oltre 600 autovetture, omettendo di dichiarare all’erario 23 milioni di euro di ricavi imponibili. Il commerciante 50enne si dimostrava particolarmente celere nel procurare le auto e questo faceva sì che battesse non solo la concorrenza dei saloni, ma anche di chi commerciava su internet. Quando riceveva un’ordinazione andava direttamente ad acquistare l’auto in uno dei Paesi della Ue e nel giro di un giorno la portava in Italia, la immatricolava a suo nome e la rivendeva al cliente.
Servizio rapidissimo, così chi voleva la Ferrari la poteva ottenere subito. Il suo giro d’affari era soprattutto nel Veneto, ma spaziava anche nelle altre regioni d’Italia, insomma la clientela la trovava dappertutto. Attività che ha concluso nel 2011 quando in casa gli sono arrivati i finanzieri che hanno cominciato a spulciare tutto e a ricostruire meticolosamente acquisti e vendite effettuati in cinque anni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia