«Compost sospetto a Mira Bisogna controllare i terreni»
«Chiediamo controlli sulla Bioman proprietaria dell’agricola Sant’Ilario. A Giare del compost sospetto è stato versato anche nei campi vicino alla Laguna. I comuni di Mira e Campagna Lupia e Arpav si attivino per i controlli». A sollevare il problema in Riviera del Brenta è il Comitato Opzione Zero. «Da tempo denunciamo le operazioni nel nostro territorio da parte di Bioman e di altre aziende», sbotta per Opzione Zero Mattia Donadel, «ma come al solito veniamo tacciati di essere catastrofisti. Ciò dimostra una volta di più che quando i comitati parlano non lo fanno a caso. I camion che sversano compost di dubbia composizione sono stati visti anche in zona Giare, i rischi di inquinamento sono concreti. Opzione Zero aveva spiegato mesi fa come tutti i terreni inizialmente destinati al Polo Logistico di Dogaletto a Mira, così come tutta la Valle Miana Serraglia fino a Lugo di Campagna Lupia, siano passati nelle mani della Agricola Sant’Ilario, una a. r. l. che ha per “core business” l’agroindustria e la produzione di energia da biomasse. L’azienda è posseduta da Bioman, Agrilux e Vallette, tutte società del gruppo Finam, la Holding della famiglia Mandato». Una contestazione che, prosegue il comitato, riguardò anche il generatore a biomasse di metano di Lugo. «Un impianto quasi ultimato grazie al benestare dalla Regione che ha approvato il progetto sebbene il sito di insediamento ricada in piena zona di tutela ambientale a pochi passi dalla Laguna sud e dall’Oasi del wwf di Valle Averto». Recentemente il Comune di Campagna Lupia ha approvato una variante urbanistica per permettere il collegamento fra la centrale a biomasse e la rete del gas Snam. Il comitato rivierasco aveva fatto scattare l’allarme per uso massivo di glifosate e per gli sversamenti di “compost”. «Abbiamo raccolto numerose testimonianze sullo sversamento di sostanza organica dall’odore acre e insopportabile nella zona di Giare», affermano dal comitato, «e alcuni nostri attivisti hanno intercettato bilici bianchi del tutto simili a quelli che entrano ed escono dall’impianto di Sesa. Ne abbiamo pure seguito uno in uscita dalla Sant’Ilario, e siamo finiti vicino a Pordenone in un impianto della Snua, società per il trattamento dei rifiuti detenuta da Bioman e Sesa». Dal Comune di Mira con l’assessore all’ambiente Maurizio Barberini arriva una prima risposta: «Seguiamo con attenzione gli sviluppi della vicenda. Ad ora con l’azienda San Ilario non abbiamo notizie di alcuna condotta illecita». —
Alessandro Abbadir
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia