«Comitato etico a disposizione dei cittadini»

Convegno all’ospedale dell’Angelo. Gli specialisti: su Sla, bioetica, accanimento ci si può confrontare
Stati generali della Sanità regione Veneto, presso il pad. Rama dell'osp. dell'angelo
Stati generali della Sanità regione Veneto, presso il pad. Rama dell'osp. dell'angelo

Ogni caso clinico è unico, e come tale va considerato, senza mai cadere nella trappola della generalizzazione, ma senza dubbio è un sollievo sapere che anche tra le corsie dell'ospedale dell'Angelo è possibile richiedere un "consulto etico”, capace di illuminare questioni spinose come l'accanimento terapeutico, la desistenza, i limiti imposti da cultura e religione.

Proprio per allargare la consapevolezza sul tema, e meglio informare i cittadini di questo particolare servizio, ieri mattina al padiglione Giovanni Rama del complesso sanitario di Zelarino si è svolto il primo convegno aperto al pubblico del Comitato etico per la pratica clinica dell'Asl 12, un'occasione anche per fare il punto sui passi avanti intrapresi negli ultimi anni nel veneziano. Sul palco dell'auditorium, introdotti dai saluti del direttore generale Giuseppe Dal Ben, si sono quindi alternati grandi esperti di bioetica, medicina legale, chirurgia e assistenza al malato, e dopo la presentazione del comitato lagunare e della sua segreteria scientifica si è scelto di affrontare il progetto innovativo di Bioetica clinica dell'azienda sanitaria lagunare; discutere di consulenze, linee di indirizzo e formazione; sviscerare i temi dell'accanimento diagnostico e della contraccezione d'emergenza; arrivando infine anche al difficile argomento della rinuncia alle cure. «In medicina non bisogna mai credere che una pratica riuscita (così come un esito nefasto) possano diventare la norma, non senza prima considerare ogni aspetto del caso - spiegavano gli specialisti dell'Angelo - In ogni singola occasione va prima analizzato il quadro medico, quindi la possibilità di applicazione sul paziente, il modo in cui lo stesso risulta o meno disponibile e, infine, anche il contesto sociale in cui vive. In caso contrario si rischia di scivolare nei ragionamenti viziati che si sentono spesso per la strada, che ad esempio vogliono la chemioterapia inefficace solo perché con il nostro vicino di casa non ha funzionato».

L'ambiguità, d'altronde, in un simile contesto è sempre dietro l'angolo: «Quando un malato affetto da Sla firma la rinuncia alla tracheotomia ma poi, in anticipo di anni rispetto al decorso letale della sua patologia, rimane gravemente ferito in un incidente d'auto come bisogna comportarsi?». Proprio per sciogliere simili nodi, arriva in soccorso il comitato istituito nel 2008, uno strumento quindi a cui non bisogna esitare a rivolgersi in caso di dubbi.

Giacomo Costa

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