“Coco cinese”, il processo lascia Venezia e va a Palermo

Il tribunale di Venezia è incompetente per territorio nell’eventuale giudizio a carico di Otello Novello, il “Coco cinese”, 73 anni, e del suo collaboratore Stefano Franzanchini, 60 anni, accusati di...
Venezia, 11.02.2009.- Tronchetto, posti di controllo per non far imbarcare gruppi di turisti su imbarcazioni di ditte morose agli attracchi.- nella foto Otello Novello "Cocco Cinese"
Venezia, 11.02.2009.- Tronchetto, posti di controllo per non far imbarcare gruppi di turisti su imbarcazioni di ditte morose agli attracchi.- nella foto Otello Novello "Cocco Cinese"

Il tribunale di Venezia è incompetente per territorio nell’eventuale giudizio a carico di Otello Novello, il “Coco cinese”, 73 anni, e del suo collaboratore Stefano Franzanchini, 60 anni, accusati di aver favorito l’ex boss dell’Acquasanta di Cosa Nostra palermitana Vito Galatolo, che con la famiglia aveva vissuto per un periodo a Mestre. A decidere se rinviare o meno a giudizio i due, a cui la Procura veneziana contesta il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, sarà il tribunale di Palermo. Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare David Calabria che nella scorsa udienza aveva sollevato la questione della competenza territoriale, chiedendo al pubblico ministero Giovanni Zorzi e alle difese (gli avvocati Antonio Franchini e Massimiliano Cristofori Prat per Novello e l’avvocato Gianmaria Daminato per Franzanchini) di produrre una memoria.

Tutte le parti erano concordi nel sostenere che l’udienza preliminare, e quindi un eventuale procedimento a carico del “Coco cinese” e di Franzanchini, dovesse restare a Venezia. Il giudice Calabria ha deciso diversamente, chiamando in causa un pronunciamento della Cassazione che stabilisce la trasmissione del fascicolo al tribunale dove si è costituita l’associazione mafiosa, anche nel caso della contestazione del concorso esterno. Le motivazioni della decisione saranno depositate nelle prossime settimane, intanto però gli uffici si preparano a spedire tutti i faldoni a Palermo. Una eventuale udienza preliminare, qualora le conclusione del magistrato palermitano fossero le stesse del collega veneziano, potrebbe essere fissata non prima dell’autunno. C’è già un filone dell’inchiesta a Palermo relativo ai palermitani residenti a Mestre che al tempo erano stati perquisiti dai carabinieri del Ros.

Rubina Bon

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