Coca in cambio di sesso, condannato

San Donà. Due anni e 8 mesi a Paolo Fregonese
Paolo Fregonese
Paolo Fregonese
 
VENEZIA.
Sessant'anni ed ha scoperto la cocaina in quest'ultimo scorcio della vita, stando alla sua versione, e non semplicemente da consumatore. Il sandonatese Paolo Fregonese, ieri, è stato condannato a due anni e otto mesi di reclusione e a una multa di 10 mila euro dal giudice veneziano dell'udienza preliminare Roberta Marchiori. Il pubblico ministero Federico Bressan, che aveva chiesto la più pesante pena di tre anni e quattro mesi, lo aveva accusato di traffico di sostanze stupefacenti. Il suo difensore, l'avvocato Igor Zornetta, si è invece battuto per una pena più lieve, sostenendo che l'imputato acquistava la droga per usarla con amici ed amiche. Secondo il capo d'imputazione, Fregonese avrebbe acquistato in varie occasioni dai trenta ai cinquanta grammi di cocaina per poi spacciarla a giovani e meno giovani del sandonatese. Inizialmente Fregonese avrebbe acquistato la sostanza stupefacente da due trafficanti venezuelani, in seguito si sarebbe rifornito invece presso amici sandonatesi, rimasti coinvolti poi in altre inchieste già concluse, almeno in parte, con sentenze di condanna in primo grado.  Ieri, il difensore dell'imputato si è battuto anche per dimostrare che Fregonmese, dopo essere stato arrestato aveva collaborato con gli investigatori, riuscendo con le sue ammissioni a far smantellare una rete di spaccio e il magistrato veneziano gli ha riconosciuto la collaborazione e proprio grazie a questo la pena è stata più mite rispetto a quella richiesta dal rappresentante dell'accusa.  Fregonese, tra l'altro, era stato «pizzicato» una seconda volta mentre trafficava con la cocaina quando era riuscito ad essere scarcerato da una prima indagine. Il suo avvocato era riuscito a fargli ottenere una misura cautelare meno afflittiva, ma lui aveva ricominciato ed era finito nuovamente in carcere. Poi, aveva cominciato a collaborare e così aveva riottenuto gli arresti domiciliari. Stando alle indagini, l'imputato si sarebbe fatto pagare le dosi di cocaina anche con prestazioni sessuali che alcune sue clienti gli avrebbero fornito.

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