Cittadella della giustizia arriva il metal detector

VENEZIA. Metal detector finalmente in funzione alla Cittadella della Giustizia, ma non in Corte d’Appello, dove le doppie porte “anti-armi” non funzionano da tempo immemore. In tutti gli uffici giudiziari - comunque - da ieri almeno due vigilanti sono presenti all’ingresso a controllare i documenti (anche se non le borse) di chi entra in Corte come al Tribunale civile di Rialto.
Dopo lo scossone della strage al Tribunale di Milano (dove un uomo ha ucciso a colpi di pistola giudice, avvocato e ex socio), qualcosa è finalmente cambiato sul fronte sicurezza dei palazzi di giustizia, sino ad ora di libero accesso per chiunque.
Dopo anni a far la polvere per il contenzioso tra Comune e ministero di Giustizia su chi dovesse pagare la guardiania, dopo un rimessaggio da 3 mila euro alle apparecchiature non più funzionanti - con fondi stanziati in corsa dal Comune - ieri mattina alla Cittadella della Giustizia sono stati attivati i metal detector: all’ingresso, borse e valigette ai raggi X per tutti. Al momento solo magistrati e personale possono passare, a condizione però che mostrino il tesserino di riconoscimento. Un avvio soft, verso mezzogiorno, che non ha creato code o rallentamenti: il vero test sarà stamani, all’ora di apertura di uffici e aule. Comunque, si tratta di un rodaggio, anche per formare il personale.
In servizio da ieri - in tutti gli uffici giudiziari veneziani, dalle 8 alle 20 - sono i vigilanti privati di Securitalia, individuati dal Comune per i compiti di controllo degli ingressi fino al 31 agosto (400 mila euro di stanziamento), quando sarà il ministero di Giustizia a subentrare nell’incarico e nei costi. (r.d.r.)
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