Cimeli fascisti la solidarietà al “Papillon”
JESOLO. Solidarietà al locale con i cimeli fascisti. L’attacco di Sel, con Salvatore Esposito, che adombrava una forma di apologia e invitava il titolare del locale Papillon Ennio Capiotto, a fare un’analisi storica sul fascismo e le sue nefandezze, ha ricompattato la destra jesolana. «Polemiche sterili e fuori tempo quelle di Esposito», dice l’ex deputato Mario Pezzoli, che fu esponente di An. Daniele Bison riabbraccia il vecchio amico Capiotto e lo difende come un pretoriano: «Altro che censura, Ennio Capiotto andrebbe premiato, in fin dei conti ha trasformato una piccola parte della sua attività in una sorta di museo peraltro molto apprezzato anche dai clienti anche stranieri, va ricordato inoltre che la sua attività casualmente si trova proprio di fronte all’ospedale inaugurato nel 1928 proprio da Mussolini, la struttura non a caso si chiamava Istituto Elioterapico Dux. Del resto giusto per fare un esempio calzante, il Comune di Predappio in provincia di Forlì che deve buona parte delle sue entrate ai turisti che quotidianamente visitano la tomba e la casa di Mussolini oltre si numerosi negozi di souvenir se ne guarda bene da porre limitazioni, eppure li c’è una giunta di sinistra».
Poi Luca Pavanetto, ultimo presidente di An. «Quella dell'amico Esposito», dice, «è tutta invidia perchè in Italia non hanno mai trovato un ristorante con i cimeli del regime comunista, foto di Stalin, Lenin e Togliatti forse perché nessuno li rimpiange». (g.ca.)
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