Cicli Simion, spaccata e scene da film

Olmo. Ladri inseguiti dai passanti, bici strappata a un bandito. Il titolare: «Spendo per difendermi più di quanto guadagno»
Di Alessandro Ragazzo

MARTELLAGO. Scene da film, degne di un gran regista di azione. Solo che il set non è Hollywood o Cinecittà, ma Olmo di Martellago, teatro nelle prime ore, durante la notte di ieri, di un altro episodio criminoso. Vittima, per la seconda volta in neanche due settimane, il negozio di biciclette Cicli Simion di via Manin. Solo che stavolta in mezzo si sono messi alcuni passanti, una guardia giurata e gli stessi proprietari, che hanno reso difficile la vita ai ladri: braccati dai carabinieri hanno dovuto abbandonare la refurtiva e l’auto in via Circonvallazione Est a Maerne e fuggire attraverso i campi. Sono le 3.40, quando l’allarme di Simion suona: quattro malviventi, incappucciati e vestiti di scuro, a bordo di due vetture, usano una Opel Station Wagon come ariete, forzano l’ingresso dell’attività ed entrano per impadronirsi della merce. Il tutto, incuranti delle telecamere della zona. Escono con cinque mountain bike, “scelte” in quattro minuti, del valore totale di novemila euro. Non sanno, però, cosa succede fuori. Alcune persone del quartiere e una guardia giurata di passaggio, insospettite dal rumore dell’antifurto, scendono in strada. I Simion, invece, si sporgono dal terrazzo della loro casa. I malviventi caricano due bici nel retro della Opel Sw, le altre tre sono state infilate in un braccio da un ladro, che le tiene fuori dal finestrino della macchina. Un passante vede quando sta accadendo, afferra una delle cinque mountain bike, strappandogliela, ma i due riescono, comunque, a partire a forte velocità verso Maerne con il bottino. La guardia giurata prova a rincorrerli e chiama le forze dell’ordine, dando suggerimenti sul tipo di auto e sulla sua direzione. Intanto i due complici tagliano la corda con l’altra vettura, di cilindrata più piccola. A questo punto entrano in scena i carabinieri, che provano a bloccare i due ladri all’interno della Opel e per poco non ci riescono, perché a Maerne i malviventi si disfano delle quattro bici e dell’auto, poi risultata rubata, scappando per la campagna. Anche degli altri due, nel frattempo, si sono perse le tracce. Per Simion non è certo un periodo da ricordare: l’8 novembre gli portarono via nove bici da 20 mila euro. Anche in quell’occasione i malviventi erano in quattro e la spaccata era avvenuta alle 3.30, sempre con la stessa tecnica dell’ariete, in quell’occasione non usando una vettura ma un furgone. «Spendo più per difendermi», commenta Mauro Simion, «che in guadagni del mio lavoro. Metterò le serrande, perché altro non mi resta da fare». Poi racconta le scene da film vissute in diretta. «Ho visto questa persona», aggiunge, «recuperare la bicicletta ed è stato coraggioso. Un altro, invece, si è messo a rincorrere la banda e ha chiamato i militari dell’Arma. In questa occasione, c’è stata una grande risposta da parte dei cittadini».

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