Cicciarella, cade l’accusa di lesioni personali

Raffaele Cicciarella resta indagato per procurato aborto ma non più per lesioni gravi sulla base di un accordo di risarcimento con la vittima, che nei giorni scorsi è andata in Procura a rimettere la querela di parte.
Al centro della vicenda che vede coinvolto l’ex primario di ginecologia del Civile, i fatti del 22 ottobre 2015, quando una donna, all’epoca 37enne, fu sottoposta all’asportazione dell’utero a causa della presenza di alcuni fibromi. Per l’accusa, i medici non si accorsero che in grembo portava un embrione. Come confermato dal pm Giorgio Gava, che ha chiesto due anni di reclusione durante la recente requisitoria, l’intervento sarebbe stato fatto «senza aver valutato gli elementi, tra cui il ritardo del ciclo, che costituivano controindicazione assoluta all’espletamento dell’intervento».
La donna, già risarcita a settembre dall’Usl 3 Serenissima con 250 mila euro, in base alle consulenze tecniche avrebbe avuto l’ultimo ciclo a metà agosto e dai valori di Beta Hcg registrati negli esami del sangue si sarebbe poi potuto risalire all’inizio di una gestazione. —
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