Chiusura della Pilkington, operai in corteo sul Ponte della Libertà/FOTO

Traffico in tilt per la protesta degli operai della multinazionale giapponese produttrice di vetro che ha deciso di non investire più a Marghera. Nel pomeriggio la protesta a Mestre, davanti al municipio. In Consiglio dibattito sulla crisi occupazionale

VENEZIA. Il Ponte della Libertà che porta a Venezia è stato bloccato dalle 8 di stamane da una manifestazione di lavoratori della fabbrica Pilkington di Porto Marghera che si sono diretti a piedi verso il centro storico lagunare. Nel pomeriggio intendono partecipare al Consiglio Comunale in programma a Mestre.

La multinazionale giapponese produttrice di vetro ha infatti reso noto di aver deciso di non investire più a Marghera e questo percorso, spiega il segretario regionale Cgil Roberto Montagner, porterà allo spegnimento del forno e alla chiusura di almeno una parte della produzione.

«Alla Pilkington sono a rischio 175 posti di lavoro - afferma Montagner - qui a Marghera chiude una fabbrica ogni quattro mesi, ora si profila anche il fallimento della Vinyls, non essendo riusciti i commissari a trovare la strada per la realizzazione del piano industriale, qui a rischio sono rimasti in 130».

La manifestazione ha creato notevoli problemi alla circolazione automobilistica verso piazzale Roma. I lavoratori erano un centinaio, tutti della Pinkilton, con striscioni e cartelli con su scritto "no alla chiusura" e sono arrivati al terminal veneziano dopo aver percorso i circa cinque chilometri del Ponte della Libertà.

Forti disagi per chi era diretto a Venezia o in terraferma, perché gli autobus sono rimasti bloccati. La massa dei pendolari mattutini che partono da Venezia si è riversata sulla stazione ferroviaria, creando disagi anche sui treni.

I disagi, notevoli, sono proseguiti fino a mezzogiorno quando il corteo è terminato. La protesta è ripresa nel pomeriggio davanti al municipio di via Palazzo, a Mestre, dove il Consiglio ha discusso i problemi della crisi occupazionale.

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