Chiusa a Mira la scuola Leopardi L’Asl: ingenti depositi di sporco

Giornata da incubo ieri per le scuole primarie di Mira. A causa della sporcizia nelle aule quasi 400 bimbi non sono entrati in classe alla Giacomo Leopardi di Mira Porte in via Bernini e alla Ippolito Nievo di Gambarare. Alla Leopardi in più, un’ispezione dell’Asl 13 ha certificato l’assenza delle minime condizioni di igiene. Il sindaco Alvise Maniero ha così emesso immediatamente un’ordinanza di chiusura a tempo indeterminato della scuola. Nella relazione del sopralluogo svoltosi in mattinata, si parla per la Leopardi di “ingenti depositi di sporcizia, residui di terra e polvere in notevole quantità su pavimenti, ripiani, mensole, cassonetti delle tapparelle e finestre che, con la persistente movimentazione dovuta alle normali attività scolastiche, crea il continuo propagarsi di polveri sospese nell’aria, tale da rappresentare concausa di disturbi respiratori». A rafforzare i rischi c’è anche la considerazione che alla Leopardi le lezioni sono a tempo pieno. L’Asl 13 ha espresso al sindaco e alla dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Mira 1, la convinzione che si debbano “quindi sospendere le lezioni nella scuola Leopardi di Mira Porte per consentire interventi di ordinaria e straordinaria pulizia e sanificazione dei locali e degli arredi, allo scopo di ripristinare le condizioni di salubrità”. Conseguentemente il sindaco ha firmato subito dopo l’ordinanza di chiusura della scuola primaria. Gli interventi di pulizia specifica in un comunicato “dovranno avere nelle indicazioni dell’Asl carattere di continuità nel tempo per consentire il regolare svolgimento dell’attività scolastica”.
Alla Nievo potranno tornare invece in classe, cosa che hanno già fatti alla Ugo Foscolo di Mira Taglio, dopo che la Manutencop ha di fatto precettato la sera precedente diverse lavoratrici per riuscire a evitare l’esito negativo delle ispezioni Asl, chieste dal sindaco.
A Mira sono anche arrivati per un’ispezione i deputati del Movimento 5 Stelle Gianluca Vacca, Sergio Battelli e Simone Valente della settima commissione Cultura Scienza e Istruzione, ed Emanuele Cozzolino della commissione Affari Istituzionali e Bilancio. Che la situazione fosse incandescente si era capito fin dalle prime ore del mattino quando alle 8,30, davanti ai cancelli della scuola Giacomo Leopardi, si sono presentati il sindaco Alvise Maniero e l’assessore alla pubblica istruzione Orietta Vanin. I genitori si sono resi conto direttamente delle condizioni di sporcizia in cui erano ridotte le aule e anche i docenti hanno chiesto l’intervento dell’ente locale. «È una situazione allucinante», ha detto ai genitori il sindaco, «in queste condizioni le scuole non possono restare. Qui vivono centinaia di bambini da mattina fino a sera e ne va della loro salute. Come Comune esprimiamo la massima solidarietà alle lavoratrici della Manutencoop in lotta. A queste persone sono state più che dimezzate le ore di lavoro. A Mira si sono abbattuti tagli sulle pulizie del 78%. È una vergogna».
Molte mamme chiedevano al sindaco di fare qualcosa affinché i bimbi possano tornare al più presto in classe. «Sappiamo», ha detto Maniero, «che alla Ugo Foscolo sono state fatte fare le pulizie nelle ore serali. È importante che prima di lunedì le condizioni igieniche nei plessi siano ripristinate».
In tantissimi fra i genitori hanno solidarizzato con le donne delle pulizie delle scuole. «Le ausiliarie della scuola», spiegano Cristiano Brunetti, Nicola Berti (che è anche consigliere comunale M5S), Pierluigi Vettorello e Sonia Scaggiante, rappresentanti dei genitori, «hanno tutta la nostra solidarietà. Deve essere chiaro a tutti, anche a chi crede di poter parcheggiare qui i figli e non avere problemi, che quando vengono compiono ingiustizie sociali sui lavoratori a pagarne a catena siamo tutti. Se Manutencop non ha i soldi per far funzionare il servizio di pulizia della scuola deve dirlo e aumentare il personale».
Fuori dalle scuole c’erano eloquenti cartelli di protesta appesi dai genitori. Le ausiliarie sono colpite da tanta solidarietà . «Sono proprio cambiati i tempi», spiegano le lavoratrici, «se fosse successo 5-6 anni fa, prima della crisi, i genitori se la sarebbero presa con noi. Ora sanno che la colpa è in alto, è di chi vuol tagliare sempre e comunque il costo del lavoro. Quando ci hanno chiamato a lavorare alla sera, giovedì in tante hanno detto no. È stato un vero e proprio scatto di orgoglio di dignità inaspettato».
Non sono mancate le prese di posizioni di altri partiti politici come il Pd che con l’ex assessore alla pubblica istruzione Giorgia Cestonaro attacca la Manutencoop e chiede che i tagli ai servizi su Mira vengano ridotti.
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