Chioggia, vandali in azione in centro: deturpati i leoncini del Sagraeto

Una colata di vernice arancione su uno e segni di bruciatura sull’altro  Penzo (Pd): «Atto ignobile, un imbarbarimento che la nostra città non merita»

Atto di inciviltà a danno di due leoni del gruppo marmoreo in Pietra d’Istria della balaustra del “Sagraeto”, nel sagrato della Cattedrale, sulla fondamenta del canale Perottolo, a due passi dal Vescovado. Entrambi i leoni sono stati vandalizzati e deturpati da ignoti.

Il primo leone, sulla parte più orientale della balaustra del “Refugium Peccatorum”, a ridosso del ponte della torre di Santa Maria, presenta una colata di vernice arancione che ne deturpa il frontale, quasi che l’autore dell’insano gesto avesse voluto pulire un pennello sporco di pittura e versa in queste condizioni già da parecchio tempo, senza che vi sia stata alcuna segnalazione.

Nel secondo caso, invece, nella estremità occidentale della balaustra, l’atto di vandalismo risale solamente a qualche giorno fa. Anche in questo caso il leone è imbrattato nella parte frontale, colorato di nero quasi fosse stato a contatto con il fuoco, visto che, a prima vista, il danno sembra proprio essere stato causato da delle bruciature, forse per accendere qualche petardo.

Fatto sta che gli sfregi subiti dai due leoni marmorei del Sagraeto sono un ulteriore schiaffo per la città di Chioggia, che non riesce proprio a non liberarsi di personaggi che si divertono in questo modo, vandalizzando, oltre che oggetti di arredo urbano, purtroppo anche monumenti storici, apprezzati evidentemente più dai turisti che dai cittadini.

L’atto vandalico poi è particolarmente odioso perché colpisce uno degli angoli più belli e suggestivi, proprio all’ingresso della città. Il gruppo marmoreo del Sagraeto contiene la statua della Vergine col Bambino, chiamata appunto del “Refugium Peccatorum”, davanti alla quale si inginocchiavano per un’ultima preghiera i condannati a morte che vi passavano davanti, originariamente si trovava nella scalinata esterna del vecchio palazzo Pretorio e poi trasferita lungo la fondamenta del Perottolo nel 1837, dopo la demolizione del municipio da parte degli asburgo.

Progettata nel 1691 e completata nel 1714, la balaustra, oltre all’imponente Madonna, contiene le statue che rappresentano le “Virtù del Buon Governo”, ovvero la legalità, la parsimonia, il valor militare, la prudenza, l’armonia, la fortezza e l’istruzione. Opere di Tommaso di Venezia e Zuanne Zordoni.

La scoperta degli atti vandalismi ha suscitato grandi critiche in città soprattutto nei confronti degli autori ignoti che scelleratamente hanno imbrattato i due leoni di marmo.

Nel mondo politico cittadino a far sentire la propria voce la segretaria del Pd Barbara Penzo. «Atto ignobile di puro vandalismo» ha detto «che lascia spazio solo alla rabbia ed alla tristezza per la totale assenza di rispetto, maturità ed educazione. Un gesto di cui qualcuno sicuramente si sta vantando con gli amici. La nostra comunità sta vivendo un momento di imbarbarimento che non merita. Chioggia è città d’arte, di cultura di storia, di tradizioni e relazioni. Questa non è la nostra città». —


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