Chioggia, spazio ad alberghi e ristoranti nel nuovo Forte San Felice

CHIOGGIA. Via libera ad alberghi e ristoranti al Forte San Felice. Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la variante urbanistica che modifica le destinazioni d’uso previste dal Prg vigente per gli edifici ancora di proprietà della Marina che potranno essere valorizzati dal punto di vista turistico e commerciale.
Gli edifici saranno dati in concessione ai privati con un apposito bando che uscirà a breve. Lo “sfruttamento” turistico di parte del compendio (13%) permetterà di avere le economie necessarie per la gestione della parte pubblica (87%) dove saranno realizzati percorsi museali e naturalistici.
Con la variante si segna un ulteriore passo in avanti nel processo di recupero del compendio storico su cui sono iniziati di recente anche i lavori di ristrutturazione delle parti più ammalorate con i fondi di compensazione del Mose.
Il Forte fa parte del sistema difensivo storico lagunare della Serenissima e racchiude, anche nell’architettura, la stratificazione delle varie dominazioni che si sono succedute. Il nucleo più antico, risalente al 1385, è costituito dal castello della Luppa che rimarrà ovviamente pubblico.
«La chiave di volta per un utilizzo pubblico di questa inestimabile risorsa», ricorda il sindaco Alessandro Ferro, «è stata la stipula del protocollo d’intesa con tutti i ministeri coinvolti che ha permesso la smilitarizzazione del bene e l’avvio dell’intervento di recupero. Protocollo che ha portato a Chioggia anche il ministro della Difesa Elisabetta Trenta per formalizzare il passaggio dal demanio militare al demanio lagunare».
Nei tavoli tecnici per dar corso al protocollo, gli enti hanno anche individuato il percorso per lo sfruttamento pubblico del Forte e hanno deciso di aprire le porte ai privati per la valorizzazione turistica degli edifici più recenti. Un passaggio che richiedeva però la variante urbanistica di competenza comunale. Tra le ipotesi già ventilate anche quella di un albergo extra lusso a cui si possa arrivare anche via mare con l’approdo appena riqualificato.
«La variante adottata in Consiglio», precisa il vicesindaco Marco Veronese, «apre alle destinazioni d'uso commerciali e turistico-ricettive per gli edifici più recenti, di minor pregio e con i maggiori problemi di recupero, lasciando quelli di maggiore interesse storico a finalità collettive. Tra questi ultimi rientrano il portale del Tirali, il castello della Luppa, la polveriera di costruzione veneziana e la Blockhaus austriaca. La variante, per complessivi 174.000 metri quadri, comprende anche la valorizzazione della vasta oasi naturalistica, con l'individuazione dei percorsi di collegamento del Forte con l’area a bosco, con la diga e con la spiaggia di Sottomarina». Nei prossimi giorni la variante sarà pubblicata all’albo pretorio per la raccolta di osservazioni e contributi che verranno valutati in sede di approvazione definitiva in Consiglio. Grazie al protocollo d’intesa sono già iniziati i primi interventi: la pulizia dei rifiuti abbandonati, lo sfalcio della vegetazione invasiva che ha occupato ampie aree anche edificate, l’inizio del restauro del portale di Andrea Tirali da parte del Consorzio Venezia Nuova, per conto del Provveditorato. —
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