Chioggia rilancia e punta ai fondi per i Comuni compresi nei siti Unesco

Il consigliere regionale Dolfin: «Ci sono 6 milioni a disposizione per Venezia e la sua laguna, il progetto per la capitale della cultura ci aiuta». E il Mercato ittico  rivendica il titolo indiscusso di capitale della pesca e cultura del mare.

Massimo Scattolin
Una vista dall'alto di Chioggia con la torre di Sant'Andrea e l'orologio più antico del mondo
Una vista dall'alto di Chioggia con la torre di Sant'Andrea e l'orologio più antico del mondo

CHIOGGIA. Chioggia non sarà, come ha sperato fino alla proclamazione del vincitore mercoledì 16 marzo, Capitale italiana della cultura 2024, ma non ha alcuna intenzione di arrendersi. La grande mobilitazione di tutti coloro che ci hanno creduto, il dossier preparatorio con le idee e i numerosi spunti in esso contenuti non saranno buttati a mare. Di più. E’ già partita la riscossa e l’intenzione di sfruttare il lavoro fatto per concorrere ad altri fondi.

«Il valore del progetto presentato da Chioggia è stato riconosciuto a livello nazionale, ha tutte le carte in regola per essere candidato ad ottenere una parte del fondo a favore dei Comuni compresi nei siti Unesco». Così il consigliere regionale Marco Dolfin  (Lega-Liga Veneta) riferendosi al fondo e al bando creato dal Ministero al Turismo a favore dei Comuni caratterizzati da spiccata vocazione turistico-culturale compresi nei siti Unesco. Obiettivo dell’iniziativa è  sostenere la ripresa del settore turistico particolarmente colpito dalla crisi generata dalla pandemia di Covid-19. L’ammontare complessivo delle risorse a disposizione del Fondo è di 75 milioni di euro e la disponibilità per il sito Unesco “Venezia e la sua laguna” è di oltre 6 milioni.

Il Comune di Chioggia, in seguito alla sottoscrizione dell’atto d’Intesa del 2007, è anche membro del “Comitato di Pilotaggio” del Sito Unesco “Venezia e la sua Laguna” e ne esercita le competenze istituzionali in merito alla tutela, valorizzazione e gestione dei beni patrimoniali del sito”.

Un'immagine dall'alto: il Lungolusenzo
Un'immagine dall'alto: il Lungolusenzo

«Chioggia alza dunque la mano per candidarsi ad ottenere parte di quel contributo» spiega Dolfin «ma anche per coordinare i progetti che saranno prestati: una regia unica e un lavoro di squadra che permetterà di ottenere i fondi. Chioggia non sarà la capitale della Cultura 2024, ma il suo progetto può pregiarsi di esser stato scelto nella rosa dei finalisti a livello nazionale per l’importante candidatura italiana e rappresenta un grande patrimonio per il futuro della città».

Marco Dolfin, consigliere regionale della Lega
Marco Dolfin, consigliere regionale della Lega

E anche dal mercato ittico all’ingrosso nessuno ha intenzione di tirare i remi in barca. Anzi. La vittoria di Pesaro ha lasciato – inutile nasconderlo – dell’amaro in bocca alle altre 9 città e realtà che erano in lizza per il prestigioso riconoscimento. Il presidente della Regione Luca Zaia si era espresso entusiasticamente: «Chioggia dimostra con questa candidatura di poter essere interpretata ben oltre la definizione di 'piccola Venezia. Collocata in un'area geografica unica al mondo, tra il mare Adriatico e la laguna di Venezia, vanta una storia secolare di altissimo valore, in cui la dimensione ambientale si intreccia con quella culturale».

Il mercato ittico visto dall'alto
Il mercato ittico visto dall'alto

Il direttore del Mercato ittico all’ingrosso Emanuele Mazzaro - amministratore unico di S.S.T non è affatto scoraggiato e invita la città a stringersi attorno ai primati che non possono essere messi in discussione: «Abbiamo sempre creduto che Chioggia avesse tutte le carte in regola per ambire a obbiettivi di rango nazionale, ed anche internazionale. La peculiarità delle sue bellezze artistiche, la posizione strategica, la sua storia e gastronomia sono un patrimonio da salvaguardare e valorizzare con un’attenta opera di marketing territoriale che stiamo promuovendo creando network allargati con progetti molto ambiziosi».

L'asta al mercato ittico (Foto Pòrcile)
L'asta al mercato ittico (Foto Pòrcile)

«Si, la vittoria di Pesaro non ci ha di certo convinto, ma, dove Chioggia ha un primato insindacabile: la pesca e la cultura del mare. È su questo terreno che bisogna rilanciare, sfruttando al massimo come leva turistica la sua grande offerta gastronomica, che ha nel pescato della Laguna di Venezia e dell’alto Adriatico i suoi punti di forza più apprezzati da un pubblico sempre più attento al valore della tipicità ed alle tradizioni del territorio. Chioggia e il suo Mercato ittico sono al centro del dibattito nazionale sulla pesca e sul futuro del settore ittico, avendo ospitato il Kick Off Day/giorno di lancio degli Stati Generali Pesca a dicembre. Lo stesso assessore regionale alla pesca e cultura Cristiano Corazzari ci ha definito la capitale della pesca e insieme alla Regione Veneto e con il sindaco Mauro Armelao vogliamo investire su questo primato.”. E conclude: “ Se è vero che la cultura è un volano dell’economia, la Cultura del mare con la pesca è la radice profonda di questa città, che su questo campo non teme rivali né in Adriatico né in Italia. ”.

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