Chioggia piena di droga, trovati 21 chili e cinquecentomila euro

Settecento grammi di cocaina pronta allo spaccio nelle case degli arrestati. Un’organizzazione ramificata e pronta a tutto: controllava l’intero litorale
Mosè De Luchi Comandante Provinciale Carabinieri Venezia Giovanni Avitabile Comandante Provinciale Guardia di Finanza Venezia Conferenza Stampa Operazione Tsunami - Operazione Antidroga Chioggia Mestre, 05/02/2020 Foto A. Gilardi/Ag. Lorenzo Pòrcile
Mosè De Luchi Comandante Provinciale Carabinieri Venezia Giovanni Avitabile Comandante Provinciale Guardia di Finanza Venezia Conferenza Stampa Operazione Tsunami - Operazione Antidroga Chioggia Mestre, 05/02/2020 Foto A. Gilardi/Ag. Lorenzo Pòrcile

CHIOGGIA. Soldi in contanti e cocaina. Tanti soldi e tanta cocaina. Nelle scatole da scarpe, nelle auto destinate alla demolizione, nei garage e in magazzini al porto. Uno spaccato di Chioggia che ha i tratti della colombiana Medellin. I carabinieri e i finanzieri impegnati nelle perquisizioni seguite agli arresti nell’operazione Tsunami, non credevano ai loro occhi. Nelle abitazioni e nei locali di pertinenza degli indagati hanno trovato un tesoretto di mezzo milione di euro e ventun chili di droga. E questo non fa che confermare la notevole consistenza del traffico di sostanze stupefacenti messo in piedi dai 25 imputati.

Giovedì mattina, in contemporanea all’esecuzione delle misure cautelari sono scattate le perquisizioni in decine di abitazioni che hanno consentito, fin da subito, di eseguire tre arresti in flagranza: uno a Chioggia, un altro a Padova e il terzo a Due Carrare. Tutti e tre sono finiti in carcere perché nelle loro case è stato trovato parecchio stupefacente. Tutti e tre erano fedeli acquirenti del gruppo smantellato dagli investigatori del capitano Francesco Barone.

I carabinieri, oltre alla droga trovata ai tre (quattro chili di marijuana e sette etti di cocaina), perquisendo abitazioni e luoghi a disposizione degli indagati hanno messo le mani su altri carichi di stupefacente pronto per essere piazzata sul mercato di Chioggia dove si “sniffa” quattro volte di più rispetto al resto della provincia, Venezia compresa.

Giovedì sei chili di cocaina sono stati trovati in tre garage che si trovavano a Sottomarina nella disponibilità di Raffaele D’Ambrosio, in particolare all’interno di un’autovettura e in alcuni borsoni. Sequestrati anche oltre quindici chilogrammi di marijuana, senza contare i quattro sequestrati all’arrestato di Padova. Nove di questi sono stati individuati in un garage sempre a Sottomarina a disposizione di Alessandro Carisi.

E fin qui la sostanza stupefacente. Il botto i carabinieri e i militari del Gico della Guardia di Finanza lo hanno fatto con il denaro rinvenuto. Mezzo milione di euro e tutti in banconote di piccolo e medio taglio. Denaro nascosto nei più svariati posti e raccolto in mazzette legate con elastici.

Nella disponibilità di Marco Di Bella, quello che in pratica ha maneggiato maggior quantità di cocaina, sono stati rinvenuti 70 mila euro, in alcune abitazioni all’interno di una cassaforte ben nascosta a prova di ladri e circa altri 170 mila in un garage all’interno di tre beauty-case custoditi in un’auto in stato d’abbandono.

Altri 60 mila circa sono stati scoperti invece in un’abitazione, custoditi in alcuni beauty-case, nella disponibilità di Raffaele D’Ambrosio. In casa di Sandro Furlan, all’interno di una cassaforte, i carabinieri hanno trovato 40 mila euro. Sommati ad altri ritrovamenti minori, il totale è di ben oltre mezzo milione di euro in denaro contante.

Le indagini non hanno ancora finito di regalare sorprese agli inquirenti che possono contare anche sull’analisi, non ancora iniziata, di una miriade di numeri telefonici. Da ricordare che l’inchiesta non punta a individuare i piccoli spacciatori, ma chi tira le fila del mercato. —


 

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