Chioggia, l’appello del parroco contro la sosta selvaggia davanti alla basilica

Slalom dei fedeli tra bici e moto per entrare a San Giacomo. Don Vincenzo Tosello: «Siamo di fronte a persone incivili»

Elisabetta Boscolo Anzoletti
Parcheggio selvaggio davanti alla chiesa di San Giacomo Apostolo a Chioggia
Parcheggio selvaggio davanti alla chiesa di San Giacomo Apostolo a Chioggia

Il piazzale della basilica di San Giacomo a Chioggia torna parcheggio selvaggio per moto e bici. Con la bella stagione si ripresenta puntuale il malcostume di lasciare i mezzi a due ruote davanti la chiesa di San Giacomo Apostolo, in un piazzale pedonale dove vige il divieto di sosta nelle 24 ore, e a ridosso del monumento a suffragio dei Caduti.

Un doppio sfregio su cui il parroco, don Vincenzo Tosello, vuol mettere la parola fine chiedendo all’amministrazione comunale, e in particolare alla polizia locale, di far rispettare i divieti esistenti. Il problema si trascina da anni e il parroco le ha provate tutte per dissuadere gli incivili che imperterriti lasciano i mezzi sul piazzale, dove peraltro inizia la Ztl.

Gli appelli verbali, le telefonate ai vigili, i biglietti lasciati sul cruscotto delle moto per ricordare il rispetto del luogo e delle regole e l’estremo tentativo, mosso dall’esasperazione, di posizionare su tutto il sagrato le sedie della chiesa per impedire fisicamente il parcheggio. Un escamotage che gli aveva anche procurato una sanzione per occupazione del suolo pubblico, raddoppiata dalla Prefettura per il mancato pagamento iniziale, aggiungendo al danno la beffa.

Nello scorso weekend il problema si è ripresentato in tutta la sua gravità con biciclette, normali e elettriche, e moto anche di grossa cilindrata, posteggiate in ogni metro libero del piazzale, addirittura sotto i tre cartelli che indicano in modo inequivocabile che non si può parcheggiare e che esiste il rischio di rimozione forzata del mezzo. Alle 18 di domenica il piazzale si presentava come un grande parcheggio per mezzi a due ruote, costringendo addirittura i fedeli e i visitatori a fare lo slalom per raggiungere la porta della basilica.

«Queste persone incivili ignorano impunemente tutti i divieti affissi in bella vista e pure le catene che indicano l’area pedonale», racconta don Tosello, «è davvero un malcostume che non è più tollerabile. Ci appelliamo anche all’amministrazione comunale – che si è dimostrata efficiente in altri casi – perché provveda a trovare una soluzione contro questa invasione di bici e di moto in pieno centro città, in un’area da rispettare obbligatoriamente». 

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