Centro commerciale Le Barche H&M ora chiude per davvero

Non bastavano le saracinesche abbassate e la crisi del commercio dovute alla pandemia. Ad aumentare quella sensazione che la ripresa sarà difficile, ora si aggiunge anche la notizia della chiusura di H&M. Il 15 gennaio, nel cuore di Mestre, ci sarà un buco in uno dei luoghi che sembravano inattaccabili, il centro commerciale Le Barche. È ormai notizia certa la chiusura di H&M, presente nel 2005 su ben tre piani della struttura. Sulle cause le voci che circolano danno come motivazione il mancato accordo sull’affitto tra il marchio di abbigliamento e la proprietaria, la società Commerce Real. Per fortuna non ci saranno licenziamenti. In questi giorni i vertici dell’azienda stanno decidendo dove ricollocare i 20 dipendenti che potrebbero finire o a Venezia in Campo San Luca o negli altri due centri commerciali, quello di Marcon o quello dell’Auchan. «H&M conferma la chiusura del punto vendita presso il Centro Commerciale Le Barche di Mestre, che avverrà il giorno 15 gennaio 2021», ha fatto sapere la direzione di H&M, «Avere negozi nelle posizioni giuste è sempre stato fondamentale per la nostra azienda e la chiave del nostro successo, rivedere dunque il nostro portafoglio di negozi è qualcosa che facciamo continuamente. H&M crede nelle persone e garantisce la ricollocazione in negozi limitrofi a tutti i dipendenti coinvolti, conformemente alla legge e nel rispetto delle proprie politiche interne e valori». Non sembra che per adesso ci siano delle new entry e si prospetta un buco nel centro commerciale. Già nel 2017 si era ipotizzata una chiusura, poi scongiurata grazie a una raccolta firme che aveva raccolto ben 4000 adesioni. Quella volta la multinazionale di abbigliamento H&M Hennes & Mauritz srl, aveva aperto una procedura di licenziamento collettivo di 89 dipendenti per la chiusura di quattro negozi del Nord Italia, incluso quello di Mestre. Poi però all’ultimo la chiusura era stata revocata. Questa volta però è inevitabile. I motivi non sono direttamente riconducibili al Covid, sebbene la pandemia abbia influito per aver portato meno incassi e, quindi, costretto a rivedere la collocazione dei punti vendita. In questo caso però i lavoratori sono stati tutelati. Quello che preoccupa è il vuoto che non passerà inosservato e il futuro anche del commercio nel cuore della città.
La chiusura del punto vendita costringe a ripensare a un rilancio che per adesso sembra lontano, ma che è iniziato ben prima della pandemia e che chiede di essere affrontato. —
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