Centri commerciali a Venezia, stop allo shopping del fine settimana

«Nave de vero», «Valecenter» e «Conad» fanno i conti con il primo blocco alle aperture: parcheggi vuoti e gallerie deserte

MESTRE. Nel parcheggio che, solo fino a venerdì, era un brulicare di persone ora regna il silenzio più assoluto. Gli stalli sono occupati da appena una decina di auto, tutte ben distanziate le une dalle altre. Le famiglie che negli ultimi giorni avevano affollato le corsie, in una corsa a pacchi di pasta, scatolette di tonno e rotoli di carta igienica, sono rimaste a casa oppure hanno approfittato della bella giornata di sole per fare due passi in piazza (questa, sì, affollatissima).



Si presentava così la Nave de vero, ieri mattina. I reparti erano vuoti, con le lunghe file di scaffali rimaste intonse. Così come intonso è rimasto il pavimento, con il rumore del rincorrersi dei passi rimasto “chiuso” entro la giornata precedente. Le gallerie sono transennate, perché ieri e oggi i negozi all’interno dei centri commerciali sono rimasti chiusi.



Saracinesche abbassate anche per i bar. Rimangono aperti solo i punti vendita di alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie e le edicole.



Molti non lo sapevano, credendo che i centri commerciali sarebbero stati chiusi completamente, senza alcuna eccezione, e per questo venerdì avevano fatto scorta di alimenti. Molti altri, pur sapendo, hanno comunque preferito rimanere a casa, evitando l’ennesima corsa a insaccati e latticini.

Un’interpretazione sin troppo rigorosa ha fatto chiudere anche M9 district, considerato centro commerciale. Chiuso il negozio sportivo Legea mentre la libreria «Libri con gli stivali» ha servito il pubblico dalla porta.

Nei centri commerciali veri, i pochi “reduci” della spesa del week-end erano mossi dalle motivazioni più svariate. «Sono qui per curiosità. Volevo vedere com’è il supermercato deserto», spiega una donna. E un’altra: «Dopo il nuovo Dpcm, il fine settimana è diventato il periodo migliore in cui fare la spesa ai tempi del Covid. Altro che distanziamento sociale, non c’è proprio nessuno». E, d’altra parte, come darle torto?

La situazione non cambia alla nuova Conad di via Don Tosatto (ex Auchan) dove, nel pomeriggio, i ladri hanno approfittato del ritmo ridottissimo del viavai di clienti per aprire alcune auto parcheggiate e rubare quello che hanno trovato al loro interno.

Così come alla Nave de vero, anche alla Conad il parcheggio appariva come una landa desolata. E il silenzio era l’unico rumore anche all’interno del centro commerciale. «Temevo la ressa. E invece non c’è proprio nessuno» dice un signore, spingendo il carrello. —


 

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