Cent'anni fa il primo volo aereo su Venezia

Il 19 febbraio 1911 l'impresa di Umberto Cagno: in occasione del Carnevale sorvolò la città
In alto l’aereo che decolla Sotto il titolo il Farman II in volo sul Lido
In alto l’aereo che decolla Sotto il titolo il Farman II in volo sul Lido
VENEZIA. Le onde leggere che battono il bagnasciuga, l'aria settembrina che giunge dal mare, l'hotel Excelsior che si erge maestoso a pochi anni dalla costruzione e il rumore scoppiettante del motore da 50 cavalli del Farman II di costruzione francese con le ruote leggermente affondate nella sabbia. Il primo volo fatto a Venezia è fissato così, nel tempo, a quel 19 febbraio 1911, in una cartolina che ci si appresta a celebrare i cento anni. Gente in costume da bagno e cappello di paglia che si avvicina alla riva incuriosita, cavalli sullo sfondo in riva al mare, e ai comandi Umberto Cagno, pilota di auto prestato al pionierismo dell'aviazione civile, pronto al decollo.


Tempi in cui gli aeroporti a Venezia neppure esistevano, per quella che fu una trovata promozionale dell'epoca organizzata dalla Ciga, proprietaria dell'Excelsior e concessionaria della spiaggia antistante. E nel fumo bianco dagli scarichi del Farman II, tutta la poesia del volo che nasce, metro dopo metro, finché l'aria guadagnata dalla forza dell'elica non soffia via i granelli di sabbia dagli pneumatici dell'aereo. «Quel velivolo giunse da Pordenone via terra e via mare, smontato, fino a riva, davanti l'albergo» racconta Pietro Lando, laureato in Storia e Biologia, grande appassionato di aviazione, che oggi alle 17.30 esporrà al pubblico in Municipalità al Lido questa straordinaria avventura.


«I pezzi dell'aereo vennero assemblati sulla piccola pista di pattinaggio che sorgeva dove ora c'è la piscina, sulla terrazza, ricreando una sorta di hangar provvisorio in albergo. Di lì, il velivolo venne fatto scivolare su tavole di legno fino al bagnasciuga e messo in mano a Cagno, pilota d'aereo non certo provetto, ma abile quanto bastava all'impresa, e che dopo la guerra in Libia divenne collaudatore della Fiat». Riuscire a rimettere assieme i pezzi di questa storia non è stato facile, ma Lando ci ha creduto, andando a caccia di riviste negli archivi più improbabili fino a Milano. «La storia del primo volo a Venezia non si esaurisce comunque qui - aggiunge - perché il 2 marzo successivo, con il Farman II ancora al Lido perché bloccato dal maltempo, Cagno eseguì il primo sorvolo su Venezia, ripetendosi fino al giorno 6, ultimo di Carnevale. La cosa ebbe un tale successo che venne addirittura organizzata una pesca con in palio un volo sulla città. Il fortunato fu un anziano ospite di una casa di riposo, che però decise di vendere il biglietto all'avvocato Casellati».


Modellista e socio degli Amici del Nicelli, Pietro Lando ha scavato nella ricca storia aviatoria veneziana, trovando anche altre prime «centenarie» che si aggiungono a questa. «In maniera più o meno casuale, nel settembre del 1911, dal Lido ci fu anche il primo volo postale italiano, nove giorni dopo quello fatto in Inghilterra, mentre il 25 aprile del 1912 fu la volta del primo volo turistico sulla città. Artefice ne fu l'ingegner Caproni che, casualmente, arrivò a Venezia e celebrò l'evento nel giorno dell'inaugurazione del ricostruito campanile di San Marco».

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