Cena tra pregiudicati Adriano Pasqual ritorna in carcere
Una cenetta intima con gli amici pregiudicati e si riaprono le porte del carcere per il sandonatese Adriano Pasqual. Era agli arresti domiciliari il 59enne, legato alla Mala del Brenta dei tempi di Felice Maniero, accusato di rapina. Era coinvolto in un giro di rapine con altri complici nel modenese ai danni di un imprenditore. La squadra mobile del luogo aveva svolto accurate indagini, inchiodando anche Pasqual, che si era finto finanziere circa un anno fa. I poliziotti avevano cercato tra i cartellini autostradali al casello di San Donà e trovato proprio quello del giorno della rapina con una sua impronta digitale. Poi avevano recuperato la refurtiva all’aeroporto di Venezia.
Difeso dagli avvocati Walter Drusian e Matteo Giuseppe d’Anna, aveva negato ogni addebito e chiesto la revoca della misura cautelare in carcere ottenendo i domiciliari. Era pertanto nella sua abitazione in centro a San Donà quando i carabinieri, durante un controllo, lo hanno sorpreso in compagnia di un gruppo di persone con precedenti che lui per legge non poteva incontrare. I legali Drusian e d’Anna stanno ora preparando l’appello al tribunale del riesame di Bologna. «Il nostro assistito», dicono, «ha precisato che si trattava di un incontro lavoro considerando che è già stato ammesso nuovamente a lavorare come dipendente di una ditta del sandonatese con ordinanza del Gip di Modena. Non era in realtà a conoscenza se tra gli invitati ci fossero pregiudicati». (g.ca.)
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