Cena a 17 euro, ma è una bufala

Chioggia. Seicento prenotazioni in tre giorni su Groupon. Il titolare le rifiuta: «Non ho firmato nulla»

CHIOGGIA. Quasi 600 prenotazioni in tre giorni, ma l'Antica Osteria al Cavallo le ha rifiutate tutte. Il motivo? Erano frutto di un'offerta pubblicata su www.groupon.it che prometteva un pranzo (o cena) di pesce per due persone, al rinomato ristorante chioggiotto, per la modica cifra di 34 euro invece di 155. «Flute di prosecco, tris di antipasti con piovra e seppioline, primo e secondo a scelta come frittura e filetto di branzino, dolce con due calici», diceva l'annuncio su internet, «ma stiamo scherzando?», commenta Armido Boscolo Cegion, detto Tocia, chef e titolare dell'Osteria, «un pasto da 80 euro a meno di un quarto del suo valore? Per noi sarebbe stata una perdita secca di almeno 20mila euro». Ma quello che ha fatto davvero infuriare il ristoratore è stato l'atteggiamento delle persone, presumibilmente incaricate da Groupon di condurre la trattativa: «minacce e insinuazioni» per le quali Tocia ha già messo in campo i suoi legali. «È iniziato tutto», racconta, «quando abbiamo ricevuto la visita di una collaboratrice di Groupon, che ci ha proposto questa inserzione. Mi ha detto ero stato “scelto” (un'adulazione che mi aveva già disturbato, ndr), tra tutti i ristoratori di Chioggia e che, con l'inserzione, avrei avuto almeno 500 clienti. Abbiamo preparato, quindi, un menù per l'offerta ma, prima di dare l'ok definitivo, avevo chiesto alcune altre informazioni, come la quota che avrebbe trattenuto Groupon sulla prenotazione. Ho saputo solo in seguito che si trattava del 40%. Comunque, senza la mia autorizzazione, l'offerta è stata pubblicata e, per tre giorni, abbiamo avuto centinaia di chiamate da tutto il Veneto e oltre, fino a Milano». A tutti i potenziali clienti è stato mandato un messaggio che smentiva la disponibilità del Cavallo a fornire un pasto a quel prezzo e analoga smentita è stata pubblicata sul sito internet del ristorante e su facebook dove la vicenda era comparsa sulla pagina «Chioggia, abusi e malcostumi». E subito sono arrivate le telefonate da Groupon. «Incaricati e avvocati, così hanno detto, della società, che mi minacciavano di cause civili e penali se non rispettavo l'accordo che non ho mai firmato», racconta Cegion, «mi hanno detto che facevo il furbo. Ho 66 anni, ho lavorato tutta la vita, sono stato docente all'alberghiero, radioamatore decorato per l'attività nei terremoti del Friuli e dell'Irpinia, sono stato più volte in Tv e ho un locale conosciuto in tutta Italia. Sarei io il furbo»?

Diego Degan

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