C’è un video sull’aggressione

Caorle. I carabinieri ricostruiscono l’accaduto al «Drizze & Scotte». Le drammatiche testimonianze

CAORLE. Spunta un video sull'incredibile aggressione di venerdì all'alba, quando Claudio Bevilacqua, 39 anni, pizzaiolo vibonese residente a Ledro, ma domiciliato a Santa Margherita di Caorle, nella zona di via Tagliamento, ha tentato di uccidere una persona. Gli ha inflitto una coltellata all’altezza della giugulare, al culmine di un alterco, prima di mettersi al volante della sua macchina, una Ford Focus e tentare di travolgere i passanti. Nel tentativo di fermarlo erano rimaste ferite altre 4 persone, tra cui lievemente il titolare Giuseppe Pinto di Cordignano. A Caorle non si parla d'altro.

La stanza in cui l'uomo alloggia a Caorle è stata perquisita dai carabinieri. Inoltre, Bevilacqua, secondo le testimonianze fornite ai carabinieri, già una volta avrebbe lanciato delle pesanti minacce, addirittura di morte, all’indirizzo del titolare del «Drizze & Scotte», il bar preso di mira. Un altro sopralluogo è stato compiuto ieri nell’area dei danneggiamenti: il bar resta chiuso e comunicazioni sulla sua riapertura si potranno consultare a breve, si spera, nella pagina facebook. Infine, l’ultimo aspetto. L’uomo, tradotto nel carcere pordenonese del Castello, non comparirà di fronte al gip per l'udienza di convalida prima dell’inizio della prossima settimana. Spuntano altri precedenti violenti, la prima addirittura nel 1991 quando era ancora minorenne: rissa, danneggiamento, minaccia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e ubriachezza molesta, reati commessi in provincia di Milano. La seconda volta, nel 2008 quando, in evidente stato d’ebbrezza, aveva dato in escandescenza all’interno del Grand Hotel Riva, sul Garda, aveva scagliato una tazza contro il titolare dell'albergo, ferendolo al volto. Una vita, quella di Bevilacqua, che gravitava da tempo al Nord Italia tra Lombardia, Piemonte, Trentino, dove risiede ancora ufficialmente. «E' venuto solo due volte nel mio bar», ha raccontato e Giuseppe Pinto ai carabinieri, «la prima volta due anni fa, il soggetto era arrivato insieme a un altro dopo aver consumato due birre e si era allontanato senza pagare il conto. Alla richiesta del dovuto mi aveva minacciato di morte. La seconda volta nel 2014, in compagnia del suo amico albanese, mi ha minacciato ancora di uccidermi, dopo che mi ero rifiutato di servirlo». Incredibile il racconto di Pinto: «Ha iniziato a importunare un gruppo di tedeschi. Poi ha pure palpeggiato e importunato una delle donne del gruppo».

Per ricostruire l’accaduto sono state ascoltate numerose persone coinvolte. Sono stati coraggiosi, perchè se non c'è scappato il morto lo si deve proprio a loro, che hanno affrontato Bevilacqua. A parte il carabiniere fuori servizio, s ono Marco Montagner, 32 anni nativo di Latisana e Federico Bergo, 20 anni, nativo di Portogruaro, residenti entrambi a Caorle. Poi Davide detto Botter Martinazzi, 24 anni nativo di Latisana, residente a Caorle. Thomas Braga, 24 anni nativo di Torino, residente a Eraclea. Quindi Federico Brocca, nato a Bergamo, residente a Caorle, Mirko Gaetani, 23 anni, di Portogruaro, residente a San Stino, infine la barista Sofia Naccari, 19 anni, residente a Follina, rimasta illesa.

Rosario Padovano

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