Cav chiede il pedaggio anche per la tratta gratuita

SPINEA. «Lei non ha pagato l’autostrada, ora ci deve 61 euro». Questa la lettera arrivata a un cittadino di Spinea nei giorni scorsi. Passi il fatto che uscire dal casello senza sfondare la sbarra è materialmente impossibile, a rendere tutto più grottesco c’è un altro fatto: il tratto in questione è quello liberalizzato, quindi gratuito, della A57 da Mira-Oriago a Mestre-Villabona.
Non è proprio un bel periodo per Cav, Concessioni autostradali venete, che dopo una settimana di contestazioni a Vetrego per la questione del tornello, ora manda a casa di un automobilista una richiesta di pagamento di un pedaggio inesistente.
Protagonista incredulo della vicenda è Alberto Guariento, volto noto del Teatrino Zero di Spinea, che giovedì si è visto recapitare una lettera di Cav che lo imputa di non aver pagato il pedaggio a Villabona.
«A parte il fatto che non capisco come avrei potuto tirare dritto al casello», afferma il malcapitato, «e considerando che non possiedo né il Telepass né la Viacard, o mi si accusa di aver distrutto la sbarra, come in un film americano, oppure qualcuno crede che sia uscito attraverso i campi».
Fatto sta che Guariento deve pagare 61 euro entro 15 giorni dalla data di ricevimento della lettera. Gli estremi rimandano tutti alla sede Cav di via Bottenigo a Mestre.
La missiva fa riferimento a un viaggio fatto in autostrada da Guariento il 2 dicembre scorso. «Quel giorno in autostrada ci sono entrato davvero», spiega l’automobilista, «per andare a pranzo dalla mia morosa. Ma sono entrato a Oriago e uscito a Mestre, dove non è dovuto alcun pedaggio, almeno così aveva stabilito Cav».
Il tratto è infatti quello liberalizzato della vecchia A4, ora A57: nessuno che entri a Mira-Oriago, come anche a Mirano-Dolo e sia diretto a Mestre, deve pagare il ticket, tanto che a Villabona sono anche riservate alcune porte a chi proviene da questi caselli liberi. Due le possibilità: o Cav imputa a Guariento una furbizia (alcuni sostengono che sia possibile accodarsi in uscita alla porta Telepass a meno di mezzo metro dal veicolo che precede, sfruttando così la sbarra alzata per alcuni secondi), oppure si tratta di un errore, di uno scambio di persona, o meglio di targa, come accade talvolta in caso di contravvenzioni. Ovviamente Guariento giura di non aver fatto alcuna furbizia: «Che senso avrebbe se il pedaggio era gratuito?». E per questo motivo non intende pagare un euro: «È una situazione assurda, non ho intenzione di pagare per un disservizio».
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