Categorie economiche compatte «Stiamo uniti e diamo battaglia»
un coro di “no”
Tutte le categorie economiche della città unite nel dire no al deposito gpl. Al convegno sulle prospettive economiche di Chioggia sono state invitate tutte le sigle di categoria per esprimersi in modo chiaro sulla città del futuro. Nella relazione di Carlo Albertini per ciascun comparto sono stati fotografati i dati attuali (numero imprese, addetti, fatturato, percentuali di crescita o di calo) e per ciascun si è ipotizzato l’impatto dopo l’impianto gpl.
Il mondo del turismo, per bocca di Giorgio Bellemo (Ascot) e di Luciano Serafini (Cisa camping, Chioggia turismo) si è apertamente schierato contro il deposito, spiegando che per la città significherebbe l’annullamento. Il presidente degli albergatori Giuliano Boscolo era assente per un problema personale ma ha più volte ribadito l’opposizione all’impianto appoggiando anche la battaglia dei No Gpl.
«Grazie al comitato ci siamo svegliati dal torpore», spiegano Alessandro Da Re (Ascom) e Michele Siviero (Confartigianato), «ma dobbiamo dare un ulteriore colpo di rene perché la città negli ultimi 20 anni sta lentamente morendo. Certo le categorie possono fare molto, ma chiediamo anche all’amministrazione uno sforzo in più perché abbiamo una città con mille risorse che non sappiamo sfruttare. Siamo stufi dei tavoli tecnici, qui servono fatti».
«Non è vero che non si sa chi abbia sbagliato nel percorso gpl», sostiene Mauro Mantovan della Cia (Confederazione agricoltura), «ora è il momento di rimanere uniti e di dare battaglia, ma quando tutto sarà finito le responsabilità andranno ricercate». «Tremo al solo pensiero di cosa potrebbe capitare se una nave gasiera sbagliasse manovra», spiega Enzo Naccari (Clam), «in 20 anni che opero nell’azienda dei Saloni abbiamo subito cinque collisioni, la più grave quando una nave russa per errore ha distrutto tutta la parte nuova dell’impianto e ferito due persone. Se fosse stata una gasiera oggi non sarei qui a raccontarvelo. Chi parla di rischio zero non sa quel che dice».
«Il nostro comparto ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni», spiega Marco Boscolo Buleghin (Chioggia Yacht Group), «la nautica è un turismo prezioso per Chioggia, con un moltiplicatore importante, ma è anche un settore delicato che si basa sulla qualità dell’impianto, ovviamente incompatibile con un deposito gpl nel cuore della città». «Punta Colombi era l’ubicazione ideale per il mercato ittico», ribadisce Marco Spinadin (Federcoopesca).
«Per primi noi ci siamo accorti di cosa stava accadendo a Punta Colombi», spiegano Alfredo Calascibetta (comitato rilancio porto) e Alessandro Santi (Assoagenti Veneto), «e ci siamo subito opposti al gpl presentando tre ricorsi, tutti bocciati. Ora sta passando un treno importante per Chioggia con l’opportunità di ospitare la crocieristica. Un’occasione unica da prendere al volo». —
E.B.A.
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