Cassazione, niente sconti Paggiarin torna in galera

Banda di Felice Maniero: “Paja” deve scontare ancora 8 anni e 9 mesi Ai carabinieri andati a prenderlo si è presentato con la valigia pronta
Di Giorgio Cecchetti
A sinistra Elio Germano, a destra Pippo Maniero. Germano, l'attore italiano più premiato degli ultimi tempi sceglie a sorpresa la tv: interpreterà l'ex boss della Mala del Brenta Felice Maniero nella miniserie Faccia d'angelo prodotta dalla Goodtime e da Sky Cinema che la trasmetterà nella prossima stagione. ANSA
A sinistra Elio Germano, a destra Pippo Maniero. Germano, l'attore italiano più premiato degli ultimi tempi sceglie a sorpresa la tv: interpreterà l'ex boss della Mala del Brenta Felice Maniero nella miniserie Faccia d'angelo prodotta dalla Goodtime e da Sky Cinema che la trasmetterà nella prossima stagione. ANSA

Era prevedibile e anche Paja l’aveva previsto, tanto che i carabinieri di Mestre che lo hanno arrestato lo hanno trovato con la valigia pronta. Gli altri, quelli del gruppo mestrino della banda di Felice Maniero sono tutti in carcere e non sono mai usciti dalle loro celle, invece il 65enne mestrino Giovanni Paggiarin era stato scarcerato alcuni anni fa, ora però è tornato in galera: l’ordine di carcerazione firmato dalla Procura generale di Venezia sostiene che deve scontare ancora 8 anni e 9 mesi di reclusione di quella condanna a 14 anni e 9 mesi che il 20 aprile scorso la Corte di Cassazione di Roma gli ha confermato.

I carabinieri di Mestre lo hanno portato nel carcere di Padova perché in una delle celle di Santa Maria Maggiore c’è Alessandro Rizzi, meglio conosciuto con il soprannome di Doic, che sta scontando dal 2011 la pena residua di cinque anni e undici mesi alla quale è stato condannato per aver sparato e ferito per sua stesa ammissione Maurizio Zennaro, e il Doic ha due fratelli e un cugino che Felice Maniero proprio con la banda dei mestrini ha fatto fuori perché cominciavano a pestargli i piedi. E Paggiarin faceva parte della banda guidata da Gilberto Boatto e Paolo Pattarello, meglio tenerli lontano i due e per questo è stato sistemato in un altro carcere e non i n quello lagunare.

La Cassazione ha confermato sostanzialmente le altre condanne del processo così detto Rialto, come aveva chiesto nel processo d’appello il sostituto procuratore generale Francesco Saverio Pavone, che da pubblico ministero prima che da pg ha condotto decine di indagini sul conto dei componenti della malavita della Riviera del Brenta. Con la loro sentenza i giudici romani hanno posto la parola fine sull’inchiesta iniziata con le clamorose confessioni del boss, di Felice Maniero, che grazie alla sua collaborazione ormai è già libero da anni. Ci sono altri, oltre a Paggiarin, che in quel processo doveva rispondere di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, per i quali i magistrati della Procura generale stanno facendo i conti, ma per Paja c’era fretta perché gli investigatori dell’Arma avevano captato la sua intenzione di sparire dopo essere venuto a conoscenza della decisione dei giudici romani, che lo condannavano a tornare in carcere e per un periodo considerevole. La Cassazione ha accolto anche l’appello del pg Pavone sul poliziotto Antonio Papa e sul maresciallo dell’Arma Angelo Paron: per loro processo di secondo grado da rifare.

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