Caso suina, boom di vaccinazioni
San Donà. L'Asl 10 pronta a chiedere nuove scorte alla Regione

Il caso registrato a San Donà ha fatto scattare l’allarme
SAN DONA'.
E' scattata, sia pure in ritardo, la corsa al vaccino influenzale, così l'Asl 10 è pronta a chiedere altre scorte alla Regione. La paura è che dopo il caso di influenza suina a San Donà, i soggetti più a rischio, ma non solo, vogliano sottoporsi al vaccino presso le strutture dei distretti sanitari. La domanda di vaccino è già aumentata nel giro di pochi giorni.
Il sandonatese di 54 anni, ora ricoverato all'ospedale di Mestre, è sotto stretta osservazione dopo che l'istituto di biologia molecolare di Padova ha accertato che si trattava del ceppo H1N1. Le sue condizioni sono stabili e non è in pericolo di vita, ma necessita di cure specifiche e di un supporto dal punto di vista polmonare per evitare complicazioni. Era stato ricoverato a San Donà ai primi di gennaio per una polmonite, ma i medici hanno riconosciuto quasi subito i sintomi dell'influenza rivelatasi poi del ceppo H1N1. Nei giorni seguenti alla conferma del virus e del sottotipo, sono aumentate le chiamate all'Asl 10 per avere informazioni in merito ai vaccini a disposizione. Per il momento non ci sono problemi di fornitura. Molti adesso lo stanno chiedendo. Non si tratta solo di anziani, ma anche di cardiopatici, persone obese e con problemi ematologici. Ci sono anche soggetti che non sono a rischio, ma che lavorano a stretto contatto con il pubblico ad esempio negli uffici e preferiscono coprirsi dal rischio di contrarre il virus influenzale. Ecco perché l'aumento improvviso. Il vaccino permette di garantire questa copertura anche verso i sottotipi della suina e australiana. Ceppi che risultano pericolosi in particolare per i soggetti deboli o a rischio visto che ci sono stati anche casi di decesso in passato. Da registrare che proprio ieri è morta in ospedale a Conegliano una donna di 41 anni, ricoverata domenica con febbre altissima, che però aveva delle complicanze serie per via di malattie croniche. Si tratta del secondo decesso in Veneto, dopo quello registrato a Vicenza qualche giorno fa.
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