Caso Gomiero Inchiesta della Procura di Roma

C’è anche un’inchiesta della Procura di Roma sul caso “militari e vaccini”. È stata aperta in seguito a un’interrogazione al ministro della Difesa presentata nel dicembre 2009 da alcuni parlamentari...

C’è anche un’inchiesta della Procura di Roma sul caso “militari e vaccini”. È stata aperta in seguito a un’interrogazione al ministro della Difesa presentata nel dicembre 2009 da alcuni parlamentari del Partito democratico.

«Ma non si sa ancora se quell’inchiesta ha prodotto qualcosa, se qualcosa è stato fatto» lamenta Silvana Miotto, la madre-coraggio che ha raccontato a La Nuova come la vita di suo figlio (David Gomiero, 24enne di Mestre, nella foto) e, di conseguenza, quella della loro famiglia, sia stata rovinata in seguito all’inoculazione massiccia di alcuni vaccini ad appena due settimane dall’arruolamento. «Tutti in un giorno, e non a tre giorni di distanza come risulta dalle loro carte» precisa e puntualizza la donna: «Tutti i vaccini sono stati iniettati quel 19 giugno 2006, giorno indimenticabile per noi: dopo mio figlio non è più stato lo stesso».

Silvana Miotto oggi pomeriggio sarà a Roma. È in calendario una seduta della “commissione uranio” del Senato e la donna è stata invitata per essere ascoltata. «Io e tutte le famiglie che si trovano nella mia stessa situazione» racconta Silvana «non chiediamo nulla che non ci spetti. Dopo sei anni non possiamo più accettare il continuo scaricabarile di competenze tra ministero della Salute e della Difesa. Non possiamo più accettare che qualcuno non si assuma, nero su bianco, la responsabilità per quanto è successo. Si è parlato tanto dei militari ammalati o morti dopo essere stati esposti a contaminazione da uranio impoverito. Anche mio figlio e i militari che come lui si sono ammalati o sono purtroppo già morti dopo un bombardamento da vaccini, tutti in un’unica seduta, facevano parte dell’Esercito. Ed è dall’Esercito che ci aspettiamo prima di tutto le scuse: formali, ufficiali. Nessuno vuole regali, assegni che non ci spettano; solo quanto dovuto».

A David è stata riconosciuta l’invalidità e un assegno di 270 euro mensili. «Non basta» conclude Silvana «Gli deve essere riconosciuto quanto previsto dalla Legge 210/1992». Ovvero l’indennizzo a favore di soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie. (m.sca.)

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