Caso D’Orazio, tre persone a giudizio

C’è un nuovo capitolo relativo alla vicenda della ragazza che sostiene di essere la figlia del batterista dei Pooh Stefano D’Orazio perché nata da una relazione durata qualche mese, oltre trent’anni fa, tra il musicista e una donna jesolana. Un capitolo che avrà il suo prosieguo davanti al tribunale penale. Ieri il giudice per l’udienza preliminare Alberto Scaramuzza ha rinviato a giudizio tre persone: Francesca Michelon, la ragazza che dice di essere figlia del musicista, Diego Michelon e Oriana Bolletta, colei che avrebbe avuto la relazione con D’Orazio ed ex moglie di Michelon.
La pubblico ministero Elisabetta Spigarelli accusa i tre di induzione al falso in relazione alla vicenda del disconoscimento da parte di Diego Michelon. Gli stessi imputati erano stati prosciolti lo scorso anno dalla gup Roberta Marchiori, ma la Cassazione aveva annullato il provvedimento con il rinvio ad un altro gup di Venezia, che ha dovuto vagliare per una seconda volta la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla pm. Ieri la decisione.
Una vicenda, quella penale, che si interseca con quella ormai prossima alla conclusione (la sentenza sarà depositata a breve dopo che il procedimento è concluso) davanti al giudice civile di Venezia. In sede civile la pm Spigarelli ha concluso chiedendo la revoca della sentenza con cui nel 2011 lo stesso tribunale accolse la richiesta di Diego Michelon, sancendo il disconoscimento della paternità di Francesca. A pesare, la prova del dna: i geni dell’uomo, infatti, non corrispondono a quelli di Francesca.
Ma secondo la Procura - ed è questo il fondamento della richiesta di rinvio a giudizio - il disconoscimento della paternità è stato ottenuto da Michelon dicendo il falso, come sostenuto peraltro da D’Orazio.
L’uomo avrebbe infatti sostenuto di aver saputo che Francesca non era sua figlia meno di 12 mesi prima (termine per evitare che subentri la prescrizione) dell’avvio del procedimento giudiziario. Una tesi falsa, secondo la rappresentante della pubblica accusa che quindi ha chiesto - e ieri ottenuto - il processo. Ottenuto il disconoscimento di paternità da Michelon, la ragazza ha avviato a Marsala, visto che D’Orazio vive a Pantelleria, la causa per ottenere il riconoscimento della paternità. Ora l’attesa è anzitutto per il pronunciamento del giudice civile.
Rubina Bon
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