Casinò, i compratori svaniscono
Già la prossima settimana, in una seduta a cui dovrebbe essere presente anche il sindaco Giorgio Orsoni, il Consiglio di amministrazione del Casinò varerà la riorganizzazione della casa da gioco, con la Casinò spa che diventerà, di fatto, la nuova immobiliare del Comune, portando sulle proprie spalle anche i 174 milioni di euro di debiti accumulati fino oggi, per far debuttare "immacolata" la nuova Newco "Cmv Gioco", la società che sarà ceduta ai privati per la gestione di sedi, tavoli verdi e slot-machines. Non solo infatti la Casinò spa «erediterà» la proprietà delle sedi di Ca' Vendramin Calergi, Ca' Noghera, dell'ex casa da gioco del Lido e i terreni di Tessera (sciogliendo le controllate Ranch e Marco Polo), ma si fonderà poi anche con l'Ive, l'Immobiliare Veneziana, l'altra società di riferimento del settore di Ca' Farsetti. E’ l’effetto del rapido via libera già arrivato in questi giorni da Roma, dal Ministero degli Interni al restyling concepito da Ca’ Farsetti, che avvicina così il lancio del bando a evidenza pubblica per la cessione ai privati della nuova società che “erediterà” per un lungo periodo la gestione di Ca’Vendramin Calergi e Ca’ Noghera. Cruciale sarà il ruolo dell'Advisor finanziario scelto dal Comune, per tutti gli aspetti economici e organizzativi della complessa partita della gara ad evidenza pubblica e del rapporto con le possibili cordate di privati pronti a entrare nella gestione della casa da gioco. Sarà l'Advisor - come ricorda la stessa delibera di Giunta - a individuare le "cordate" di privati interessati a entrare nella gestione del Casinò di Venezia e a dare anche un valore economico alle azioni della "Cmv Gioco" che saranno messe in vendita dalla società attuale. E non a caso in questi giorni, accompagnati dall’amministratore delegato della Casinò spa Vittorio Ravà si sono già fatti avanti per una visita di cortesia potenziali candidati come la Ernst & Young rappresentata tra gli altri dall’ex direttore generale del Comune Ilaria Bramezza, Salvatore Candido, senior advisor del Quest Capital Management e altri, tra cui Antonio Porsia, titolare di Hbg, la società leader in Italia nel settore del Bingo, che gestisce anche circa 35 mila slot. Porsia è già stato accostato nei mesi scorsi a una possibile cordata con l’americana Caesars Entertainment e il private equity Cvc pronta a concorrere appunto per la gestione del Casinò veneziano e potrebbe far parte anche di un’eventuale cordata tutta italiana. Allo stato attuale, però, non sono giunte al Comune offerte informali di una qualche concretezza, anche se continua a circolare la possibile candidatura del Groupe Lucien Barrière (37 casinò tra Francia e Svizzera) a cui è collegata la Société fermière du Casino de Cannes. Ma siamo allo stadio di pure intenzioni e a oggi restano due elementi certi: il “prezzo” del Casinò di Venezia è fortemente sceso e il rischio di aver avviato la gara per la cessione della gestione della casa da gioco ai privati e poi trovarsi di fronte all’assenza di reali acquirenti, esiste. Anche se nessuno, comprensibilmente, in un momento così delicato, preferisce evocarlo.
Enrico Tantucci
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