Casinò e sindacati di nuovo in lite

Contestate buonuscita e nomina di Pagan alla Federgioco
Ca’ Vendramin Calergi, sede veneziana del Casinò di Venezia
Ca’ Vendramin Calergi, sede veneziana del Casinò di Venezia
 Sindacati e Casinò nuovamente ai ferri corti, dopo un periodo di buone relazioni iniziate con l'arrivo della nuova amministrazione. In una lettera aperta all'amministratore delegato del Casinò Vittorio Ravà, infatti, i sindacati attaccano la «pace» ritrovata tra Ca' Vendramin Calergi e l'ex direttore Carlo Pagan al quale - dopo un tormentato contenzioso durato quasi un anno - sarebbero andati 200 mila euro tra buonuscita e liquidazione e, soprattutto, l'incarico di presidente nazionale della Federgioco. Una nomina che i sindacati contestano aspramente.  Alla lettera dai toni duri che si chiude con l'annuncio dell'interruzione delle relazioni sindacali «in attesa di un approfondito chiarimento» il Casinò, per ora, non fa nessun commento.  La decisione di rivolgersi a Rava è arrivata all'indomani della notizia che Pavan sarebbe stato «liquidato» con circa 200 mila euro e dell'incarico incarico dell'ex direttore di Ca' Vendramin Calergi al vertice della Federgioco nazionale.  «Non c'è un passato da dimenticare ma un presente di decisioni assunte che, quando smette di essere incomprensibile, diventa immediatamente inaccettabile - scrivono congiuntamete Slc-Cgil Fisascat-Cisl Uilcom-Uil Snalc-Cisal Ugl-Asiteg Rlc - Con quale credibilità l'attuale management del Casinò può chiedere sacrifici ai lavoratori per risollevare la Casa da Gioco dalla grave situazione debitoria in cui dichiara di averla trovata, quando poi decide di elargire ricchi premi a chi quella situazione ha lasciato?».  «La sentenza di condanna per comportamento antisindacale, nei confronti del Casino di Venezia del 14 agosto 2009 conclude dichiarando "condotta antisindacale sia il comportamento avuto dal Pagan nei confronti del rappresentante sindacale durante lo sciopero, sia aver sottoposto a procedimento disciplinare il rappresentante sindacale per le ragioni e nel contesto sopra riferito in quanto azione diretta a limitare le libertà e l'azione sindacale e impedire l'esercizio del diritto di sciopero" - continua la lettera aperta inviata a ieri a Ravà - Come può oggi il Casinò di Venezia sostenere quella nomina trascurando quella vicenda? Come possono le organizzazioni sindacali sperare in un positivo avvio del confronto sul contratto nazionale con un presidente dell'associazione datoriale con precedenti così?».  Per i sindacati appare dunque innammissibile avere come interlocutore l'ex direttore di Ca' Vendramin Calergie con il quale hanno battagliato per anni. «Come si potrà mai, nell'ambito di una vertenza a Venezia, associare al tavolo di confronto le Parti nazionali, per tentare con esse di comporla? - scrivono ancora le sigle sindacali - E' per questi motivi che tali scelte, laddove confermate, compromettono fortemente il positivo clima relazionale che si è riusciti a ricostruire, dopo anni di crisi e ci fa interrompere le relazioni sindacali, in attesa di un approfondito chiarimento».

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