Case popolari nel degrado «Non si può più vivere così»

Protesta dei residenti di due palazzine di via Barbarigo: «Paghiamo 40 euro ne pagheremmo volentieri 100 se il Comune intervenisse per i lavori urgenti»

CHIOGGIA

Case popolari comunali nel degrado e residenti sul piede di guerra. Anche se l'inverno è ormai passato e si è entrati nella bella stagione, sulle pareti degli alloggi comunali di via Barbarigo sono ancora piuttosto evidenti i segni lasciati dai mesi più freddi. In particolare nella prima palazzina, che sta letteralmente cadendo a pezzi, dove alloggiano una ventina di famiglie che vivono in condizioni davvero raccapriccianti, ai limiti della decenza. «Oggi» dicono i residenti delle case popolari «ci impongono di rimanere chiusi nei nostri appartamenti a causa del coronavirus, ma secondo voi è semplice restare in casa in queste condizioni? Qui minimo ci si ammala non tanto per il covid ma per le condizioni precarie in cui versano le nostre abitazioni. Certo paghiamo un affitto di appena 40 euro al mese, ma siamo disposti anche a pagarne 100 se il Comune, che abbiamo più volte sollecitato, facesse quel minimo di lavori urgenti per dare un certo decoro ai nostri appartamenti».

Siamo sulla strada che porta ai campeggi, dove d'estate vacanzieri di tutta Europa portano i loro camper per trascorrere alcuni giorni in relax in strutture molto accoglienti. Eppure a pochi metri dalle aree ricettive c'è chi vive tra la muffa, che ha aggredito i muri durante l'inverno, crepe che non preannunciano nulla di buono e quadri elettrici con pericolosi fili scoperti. «Conviviamo con tutto questo degrado» racconta una donna «nonostante io abbia una figlia che soffre di problemi cardiaci. Abbiamo più volte segnalato la nostra situazione, ma per adesso non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Abbiamo i cornicioni che ci cadono sulla testa e per fortuna che ancora nessuno è rimasto ferito. Ci dicono di rimanere a casa ma qui non si può fare».

L'altra palazzina è messa un po' meglio, ma anche qui i problemi non mancano. Eppure l'amministrazione comunale fa sapere che esistono dei fondi per sistemare, almeno in parte, le strutture. In pratica, la palazzina al civico 101, oltre le piccole manutenzioni ordinarie, è interessata da un recente contributo regionale di circa 40 mila per l'impiantistica, i cui lavori dovrebbero essere realizzati entro l'anno. Per quanto riguarda la palazzina al civico 127, invece, nel 2019, è stato rifatto il tetto, grazie ad un contributo regionale di circa 40 mila euro, oltre ad altri lavori di somma urgenza per le parti strutturali. Non solo ma il Comune è nella graduatoria generale per ottenere un finanziamento di 167 mila euro (di cui il 30% da parte comunale) per realizzare altri lavori di efficientamento energetico. «Erano previsti gli stessi interventi sulle scale della seconda palazzina, come quelli fatti con somma urgenza» spiega l'assessora al Lavori pubblici, Alessandra Penzo «ma in questo momento non riusciamo ad essere operativi». —

DANIELE ZENNARO

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