Casa della Scarpa parla straniero
Il negozio aperto in via Zanotto diffonde pubblicità in romeno, russo e arabo

Si chiama New Casa della Scarpa, alcune commesse sono le stesse dello storico negozio che ha chiuso in Piazza Barche, la maggior parte sono nuove. All’interno precisano che però, a parte il nome simile, l’attività nulla ha a che fare con la precedente. I prezzi sono a dir poco competitivi, si trovano scarpe a 5, 10, persino stivali a 15 euro. Ieri mattina l’inaugurazione, con tanto di maxi pubblicità in italiano, ma anche romeno, russo e arabo. Motivo? «Ci sono tanti clienti stranieri in zona, molte badanti romene e moldave, ma anche arabi». Immigrati un po’ di tutte le nazionalità, alcuni dei quali comprendono la stessa lingua. E così i negozi si specializzano verso una clientela mirata, che acquista purché i prezzi si mantengano contenuti, facendo concorrenza al mercato fisso, quello a due passi in via Fapanni. Ad aprire la nuova Casa della Scarpa in versione “riveduta e corretta”, è Tuttostock, una ditta veronese che acquista svendite, si inserisce in negozi che si trovano in difficoltà, compera stock, per l’appunto, apre temporary, e riesce a mantenere in questo modo prezzi molto bassi e competitivi.
La Casa della Scarpa ha chiuso da pochissimo, ma durante gli ultimi tre mesi di saldi, era già subentrato Tuttostock Srl, che si era inserito in quello spazio che si è creato tra la chiusura e la nuova apertura. All’interno svendite e liquidazioni spinte, con scarpe che costavano pochissimo: in fila per acquistare l’ultimo paio a prezzi ultra scontati moltissimi stranieri tra cui badanti romene e moldave, molte erano le stesse che all’ora di pranzo si possono trovare nell’area di via Fratelli Rondina. Visto il successo dell’iniziativa, una volta cessata la Casa della Scarpa, quella di Piazza Barche, per intenderci, i nuovi titolari subentrati nel frattempo in coda alla chiusura hanno riaperto poche centinaia di metri più in là, in via Zanotto. La pubblicità recita “oggi apre” in italiano e appena sotto “inaugurarea magazinului”, che significa più o meno la stessa cosa ma in lingua romena. E ancora “2 giorni di follia, mille articoli a 10 euro”. Un modo per invogliare i clienti, di tutte le nazionalità. Sono stati stampati, inoltre, dei volantini in lingua romena, ma anche russa e araba. Una svendita creata su misura, da professionisti del mestiere, che vogliono abbracciare le fasce più ampie della popolazione, la prima e la seconda generazione di stranieri.
In Piazza Barche, invece, al posto della vecchia Casa della Scarpa chiusa, dovrebbero arrivare dei cinesi in procinto di aprire una cartolibreria. Per ora le saracinesche sono chiuse e nelle vetrine ci si può specchiare. Magari con delle scarpe nuove ai piedi.
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