Caro parcheggi, raccolta firme contro le tariffe

In un solo giorno mille adesioni alla petizione di "Mestre off limits". Pronto un nuovo ricorso al Tar
Raccolta firme contro il caro parcheggi a Mestre presso il centro Candiani
Raccolta firme contro il caro parcheggi a Mestre presso il centro Candiani

MESTRE. Si lamentano tutti: commercianti, imprenditori, piccoli artigiani, associazioni dei consumatori, lavoratori, impiegati, semplici residenti. E pure candidati sindaci. Il rincaro della sosta a pagamento a Mestre che scatterà dal prossimo mese di aprile, e deciso una settimana fa dal commissario Vittorio Zappalorto, scatena in terraferma la rivolta.
In una giornata mille firme raccolte, 500 negozi che si sono impegnati a raccogliere quelle dei clienti e una nuova azione legale, un ricorso al Tar del Veneto. Sono le azioni annunciate ieri dal comitato “Mestre off limits”. Fabrizio Coniglio, il farmacista Vincenzo Rigamonti e Alberto Semenzato ieri hanno aperto il corner di raccolta firme dentro la multisala Img di piazzale Candiani.

La petizione chiede di firmare contro il rincaro della sosta, provvedimento che si chiede di revocare, ripristinando anche la sosta gratuita all’ora di pranzo, tra le 13 e le 15 in vigore da una decina d’anni a Mestre. E la gente si ferma e senza alcun indugio lascia la sua firma: lo fanno mestrini e veneziani ma anche chi vive fuori Mestre e viene in città per lavoro o per divertimento. «Puntiamo a raccogliere in una decina di giorni almeno 10 mila firme. In un giorno solo ne abbiamo già raccolte, assieme ai negozianti, almeno un migliaio e saremo tutti i pomeriggio qui alla multisala per raccogliere quelle dei cittadini», dice Fabrizio Coniglio. «Le nostre firme speriamo di poterle consegnare in un incontro con Zappalorto ma rimarranno come un monito per chi tra due mesi arriverà a guidare il Comune. E con i nostri legali lavoriamo al ricorso al Tar contro il provvedimento, sulla scia di azioni analoghe portate avanti a Roma. Per prima cosa faremo una richiesta di accesso agli atti: la delibera, annunciata, non è ancora sull’albo pretorio online del Comune». Il ricorso al Tar di “Mestre off limits” si aggiunge a quello annunciato dal Codacons di Franco Conte che ha intenzione anche di portare il caso in Procura e di verificare la legittimità della delibera.

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