In carcere per 8 giorni da innocente: risarcito con 2.800 euro

Taulant Osmani, cittadino albanese da molti anni residente a Mestre, con un regolare lavoro da dipendente nel settore della ristorazione a Venezia, era stato arrestato per errore in un’inchiesta antidroga del 2021

Roberta De Rossi
Il carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia
Il carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia

Era l’aprile del 2021, quando venne arrestato nel corso dell’inchiesta anti-droga “Fontego”.

È stato otto giorni in carcere a Santa Maria Maggiore da innocente, Taulant Osmani, cittadino albanese da molti anni residente a Mestre, con un regolare lavoro da dipendente nel settore della ristorazione a Venezia.

Innocente come ha stabilito la Corte d’Appello di Venezia con sentenza diventata definitiva: Corte che lo ha assolto con formula piena nel 2023 - per non aver commesso il fallo - dall’accusa di aver fatto parte di un gruppo di cittadini albanesi residenti in città, dediti allo spaccio di droga nelle piazze della movida veneziana, accusa che gli muoveva la Procura e che aveva portato a una prima condanna a tre anni di reclusione in primo grado. Ma lui non c’entrava.

Il risarcimento

Ora per quell’ingiusta detenzione sarà risarcito: con l’avvocato Gian Marco Bondi, l’uomo ha infatti fatto ricorso alla legge e la Corte d’Appello gli ha riconosciuto un risarcimento di 2887 euro.

«Si tratta di mille euro in più della semplice moltiplicazione di circa 235 euro per ogni giorno ingiustamente detenuto in carcere», osserva l’avvocato Bondi, «che gli sono stati riconosciuti per il fatto che il suo nome era stato pubblicato, come facente parte di un gruppo di spacciatori: fatti dai quali era totalmente estraneo, come lui ha sempre detto - proclamandosi innocente - e come è stato riconosciuto dalla Corte d’Appello, che lo ha assolto con formula piena. Ora ci tiene che il suo nome sia pubblicato e che tutti sappiano che lui, con quel giro di droga, non c’entrava assolutamente niente, tanto da essere stato risarcito per quella drammatica esperienza. Già il Tribunale del Riesame aveva escluso gravi indizia a suo carico, scarcerandolo dopo otto giorni di detenzione. Poi era stato sottoposto a un obbligo di dimora, per il quale purtroppo non c’è possibilità di chiedere un risarcimento».

L’indagine Fontego

L’inchiesta che aveva ingiustamente travolto Taulant Osmani è quella che è passata alle cronache come “Indagine Fontego” e che effettivamente aveva portato a scoperchiare un giro di spaccio di cocaina nelle piazze del ritrovo giovanile, con numerosi arresti e condanne, per un giro d’affari di 7 milioni l’anno e almeno 24 chili di cocaina venduta in città. Ma non da Osmani. —

 

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