Carburante grazie ai rifiuti accordo tra Veritas e l’Eni

Per la realizzazione dell’impianto è stimato un investimento di 60 milioni di euro Dopo lo stabilimento sperimentale a Gela, quello di Marghera sarà il primo in Italia
...................................................... Adriano Agostini capocronista Nuova Venezia via Verdi 30-32, Mestre 041.5074630 - Sopra la raccolta dei rifiuti con un camion di Veritas, a destra un nuovo cassonetto con ®calotta¯ che si puo' aprire con la chiave o con apposita tessera elettronica
...................................................... Adriano Agostini capocronista Nuova Venezia via Verdi 30-32, Mestre 041.5074630 - Sopra la raccolta dei rifiuti con un camion di Veritas, a destra un nuovo cassonetto con ®calotta¯ che si puo' aprire con la chiave o con apposita tessera elettronica



Un innovativo impianto per trasformare la frazione organica dei rifiuti solidi urbani in carburanti di nuova generazione.

E’ stata siglata ieri a Venezia l’intesa tra Syndial, la società ambientale di Eni, e la multiutility Veritas per realizzare un prototipo industriale “Waste to fuel” che lavorerà fino a 150 mila tonnellate anno di Forsu (rifiuti) per produrre bio olio e bio metano. Porto Marghera punta dunque all’economia circolare: in un’area dismessa e bonificata del petrolchimico verrà costruito il nuovo impianto industriale.

«Dimostriamo così di avere tutte le carte in regola per essere un virtuoso esempio di come si possano generare nuove fonti energetiche: non si butta nulla e dal rifiuto si produce ricchezza», commenta Luigi Brugnaro, sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Venezia, «Vogliamo essere testimonial a livello mondiale di come si possa essere una grande città, con migliaia di abitanti e milioni di visitatori, ma al tempo stesso sviluppare un sistema innovativo dal punto di vista scientifico e tecnologico, con una mentalità sempre più green ed ecosostenibile, generando economia e, soprattutto, posti di lavoro. Il protocollo firmato da Eni e Veritas, che ho fortemente voluto, va quindi in questa precisa direzione». Per la realizzazione del progetto, che sarà comunque condizionato dall’ottenimento delle autorizzazioni, Syndial e Veritas stimano un investimento di circa 60 milioni di euro.

E potrebbe impiegare almeno 40 risorse, fra addetti diretti e indiretti a impianto in marcia, a cui si aggiungono le imprese terze per i lavori di costruzione. A firmare l’accordo con il sindaco Brugnaro c’era Vincenzo Maria Larocca, amministratore delegato di Syndial, e Andrea Razzini, direttore generale di Veritas, la multiutility che effettua la raccolta, la valorizzazione e il trattamento dei rifiuti nel territorio veneziano. L’impianto veneziano sarà il secondo in Italia, dopo quello pilota a Gela (Sicilia) realizzato a dicembre scorso da Syndial.

La tecnologia “Waste to fuel” consente di replicare in poche ore e in un impianto industriale a basso impatto ambientale un processo che la natura compie in milioni di anni, cioè trasformare biomasse preistoriche in energia.

La “materia base” sarà fornita da Veritas, pari ad almeno 100 mila tonnellate anno di Forsu e altre frazioni di scarti a matrice umida provenienti dalla raccolta differenziata dell’area metropolitana di Venezia e dal mercato di settore. Il bio olio sarà impiegabile direttamente come combustibile, privo di zolfo, per i mezzi navali oppure inviato a un successivo stadio di raffinazione per la produzione di biocarburanti da impiegare nei trasporti.

Con questo accordo Eni prosegue nel percorso di applicazione dei principi dell’economia circolare al business. A Porto Marghera la società ha realizzato la prima conversione al mondo da raffineria tradizionale in bioraffineria, in produzione dal 2014, e sottoscritto accordi con il Comune di Venezia e con Veritas per declinare ulteriori e innovativi progetti di economia circolare. —



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