«Car wash, un'offesa alle donne»
Mirano. Dal Borgo (Cgil) contraria al progetto di «Xò Service»

Ragazze in abiti succinti al lavaggio delle auto
MIRANO.
Un car wash stile Usa a Mirano? No, grazie. L'idea di Antonio Però, titolare della Xò Service - che a marzo vorrebbe animare i quattro autolavaggi a gettone di via della Vittoria con la presenza di due belle ragazze con magliette succinte per aumentare presumibilmente il suo giro d'affari - scatena le proteste di alcune rappresentanti politiche e sindacali.
«Il nostro sindacato - attacca Teresa Dal Borgo, segretaria confederale della Cgil di Venezia - rinuncia a questa distorsione culturale, riafferma la pari dignità fra le persone, al di là di tutte le differenze, e invita la cittadinanza del Miranese, territorio che vanta una tradizione di civiltà e progresso, a manifestare sdegno e contrarietà di fronte a iniziative che consolidano il degrado culturale verso il quale sta sprofondando il nostro Paese». «In Italia - commenta Dal Borgo - la donna è ancora essenzialmente corpo considerato mero strumento per attirare l'attenzione maschile. Non sono servite le battaglie femministe degli anni '70, non sono servite le campagne di sensibilizzazione per le pari opportunità. C'è purtroppo ancora tanta strada da fare, anzi, da rifare». I segnali, commenta Dal Borgo, sono chiari già da tempo, «basti pensare alla scarsa presenza di donne in politica e nelle direzioni che contano e all'uso della loro immagine che viene fatto in campo pubblicitario con ormai estrema naturalezza al punto che talvolta passa inosservato alle stesse donne super attente». La scorsa settimana aveva manifestato il proprio sdegno con una lettera a La Nuova anche Elena Tomat, consigliera comunale di Mirano e presidente della commissione Pari opportunità della Provincia. «L'iniziativa - scrive, fra le altre cose, Tomat - oltre a essere vecchia, per niente originale e offensiva, ripropone il solito, vecchio e trito concetto della donna-oggetto, richiamo sessuale più o meno esplicito al servizio di una utenza guardona».
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