Caorle, Marco Giro si rifiuta di votare La giunta è in bilico

CAORLE. Scricchiolano di nuovo gli ingranaggi che tengono insieme la giunta del sindaco Luciano Striuli: l’assessore Marco Giro tradisce la maggioranza. I fatti. Durante l’ultimo consiglio di...

CAORLE. Scricchiolano di nuovo gli ingranaggi che tengono insieme la giunta del sindaco Luciano Striuli: l’assessore Marco Giro tradisce la maggioranza.

I fatti. Durante l’ultimo consiglio di giovedì, al punto 9 dell’ordine del giorno, sulla vaitante al piano degli interventi, Giro ha abbandonato l’aula rinunciando al voto decisivo per la maggioranza e portando quindi la delibera a non approvazione. Mossa politica o ideologica? Secondo qualche indiscrezione, non concorde con il pensiero del sindaco, si tratterebbe proprio di una mossa politica dopo che, durante l’ultima riunione di giunta, Giro sarebbe stato allontanato perché non totalmente in accordo con il Piano interventi presentato dalla maggioranza. Ma dall’assessore non giunge alcun commento ed ora gli occhi sono tutti puntati sull’approvazione del bilancio, che senza la maggioranza dei voti favorevoli potrebbe segnare la fine dell’attuale amministrazione. Striuli smentisce tutto, indiscrezioni e malumori interni, condannando Giro al giudizio dei cittadini: «Sul testo della delibera sul piano degli interventi, l’assessore aveva dato il parere positivo», dice il sindaco, «Evidentemente altre sono le ragioni, a noi non note, che hanno determinato un comportamento così grave. È evidente che tale condotta porterà un grave danno ai cittadini, alle imprese, ai professionisti e agli operatori».

Nessuno stupore per i consiglieri di minoranza che subito sono partiti alla carica parlando di “sindaco nell’ombra di Giro” e “giunta a rischio ricatti”. «Giro sta facendo esperienza di quello che già comunicammo pubblicamente» dice il gruppo “Noi per il bene della nostra città”, «quando raccontammo come il sindaco stava nascondendo a tutta la sua (ex) maggioranza la sue attività all’urbanistica, fino ad arrivare a firmare il Pat di nascosto. Siamo dispiaciuti di come questo suo atteggiamento stia mortificando la nostra amministrazione. Oggi molti liberi professionisti, che in quella delibera speravano per far partire qualche lavoro, si trovano in estrema difficoltà». Secondo la minoranza il voto sfavorevole è giunto come accusa al modus operandi del sindaco e soprattutto per una mancanza d’informazione adeguata.

Gemma Canzoneri

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