Caorle, mamma e figlia picchiate al bar da uno sconosciuto

Le due donne lavorano nello stesso bar come titolari. La discussione innescata forse dal diniego di una consumazione a un cliente

Rosario Padovano
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Caorle
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Caorle

Un episodio di violenza è al vaglio dei carabinieri di Caorle. Una donna e la figlia sono state picchiate, apparentemente senza motivo, da un uomo che si è presentato nel loro locale: sarebbe un uomo di Caorle con problemi di tossicodipendenza.

L’episodio è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì.

Madre e figlia lavorano nello stesso bar, come titolari, poco distante dalla Foce Livenza, a pochi metri dai campi sportivi di viale Santa Margherita.

A un certo punto, mentre il locale si avviava alla chiusura, è entrato quest’uomo. È nata una discussione per un motivo molto banale, probabilmente il rifiuto di una consumazione, ma alla fine, anziché andarsene, l’uomo ha completamente perso la testa. Ha cominciato a menare calci e pugni con inaudita violenza, scagliandosi sia sulla madre, sia sulla figlia, prima che qualcuno ne fermasse la furia.

Sul posto si sono precipitati, con due gazzelle, i carabinieri della stazione di Caorle che lo hanno ricondotto alla calma, trattenendolo poi in caserma.

Nel frattempo sono arrivati sia l’ambulanza del Suem 118 che una pattuglia della Polizia locale di Caorle.

Ieri mattina la titolare del locale era alla stazione dei carabinieri per formalizzare la denuncia, e successivamente si è recata in una struttura medica. Dopo le botte avrebbe lamentato dolori all’orecchio.

L’episodio sta già facendo discutere in paese. La magistratura di Pordenone è stata informata dei fatti e non si escludono provvedimenti più restrittivi.

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