Cantante e bassista punk

Alvise Vatova per gli amanti del punk è Brusko. Alvise lavora in un bar che si affaccia sul bacino di San Marco. Recentemente è diventato famoso con un video nel quale gli irriverenti e fantasiosi artisti di Frullatorio gli hanno fatto fare il veneziano che odia i mestrini. Ma Brusko è anche cantante e bassista di gruppi punk. È l’espressione della cultura underground degli anni ’80. Di quella ventata di punk che animò il mondo giovanile della laguna e che ebbe la sua Woodstock in cinque giorni di concerti ai giardini di Sant’Elena. Manifestazione organizzata grazie ai Molotov!, complesso che andava in quegli anni.

In quel gruppo, per un periodo, suonò come bassista anche Brusko. Poi il servizio militare e l’interruzione del rapporto con i Molotov!. Ma il rock è la musica non erano finiti per Alvise che, insieme ad altri amici, continuò a suonare con i “mody brusky”, scritto in minuscolo e da cui deriva Brusko. Concerti in città e terraferma, alcuni brani incisi e un demo promozionale. Alla fine però arriva la necessità di un lavoro, di una casa e l’esigenza di mantenere la famiglia. Ora suona quando capita e canta nel “Coro delle lamentele”.

Socialità

Per dieci anni Alvise si trasferisce a Mestre. Ma non è la sua città. «Non sto parlando da un punto di vista urbanistico, mi riferisco alla socialità. Ti sposti in macchina o in pullman. Arrivi dal lavoro, scendi bevi qualche cosa nel bar sotto casa e poi sali in appartamento e lì finisce. Vuoi mettere Venezia? Io lavoro in Riva degli Schiavoni e abito vicino all’ex Cinema Italia. Mentre torno a casa, finito il turno, trovo sempre qualcuno che saluto, con cui scambio una parola. Mi sento di appartenere ad una comunità. In questo Venezia è unica». —

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