Candela lasciata accesa, patteggia 22 mesi

La dimenticanza dell’inquilina provocò l’incendio in cui morirono due coniugi novantenni. E anche lei rimase ustionata
INTERPRESS 30-03-2019.MURANO. INCENDIO DI UNA PALAZZINA A MURANO AL BERSAGIO. NELLA FOTO:
INTERPRESS 30-03-2019.MURANO. INCENDIO DI UNA PALAZZINA A MURANO AL BERSAGIO. NELLA FOTO:



L’incendio che ha causato la morte di Stefano Zalloni e Rosina Vitturi, lui 95 anni e lei 94, in calle Bressagio a Murano, nella notte tra il 29 e il 30 marzo 2019, è stato causato dalla candela profumata, dimenticata accesa da una vicina. Quest’ultima ieri ha patteggiato un anno e dieci mesi di reclusione. Pena sospesa. Nel rogo rimase gravemente ustionata anche lei.

I due anziani erano morti uno accanto all’altro, come avevano trascorso una vita insieme. Morti asfissiati nell’incendio che aveva devastato la palazzina a due piani dove vivevano. Nell’incendio rimase ferita la 45enne che abitava al piano terra, dal suo appartamento partirono le fiamme. Intossicato, in maniera leggera, l’inquilino del secondo piano.

I morti potevano essere di più se non fosse stato per il falegname Alessio Altobelli che abita a pochi metri dall’abitazione e che verso le 4 della notte era ancora sveglio perché di rientro da una battuta di pesca. È lui che si accorge del fumo che esce dall’abitazione. In fretta e furia scende in calle e si precipita davanti alla casa che sta bruciando.

A calci riesce ad abbattere il portoncino d’ingresso e poi, sempre a calci, apre la porta dell’appartamento dove abita l’inquilina dal cui appartamento è iniziato l’incendio. La donna è semincosciente per colpa del fumo e dell’aria calda che ha respirato. Ha il corpo ustionato. Altobelli la trascina fuori e grida per svegliare gli altri inquilini della palazzina. Il trambusto e le grida svegliano l’inquilino del secondo piano. A fatica, lungo le scale avvolte dal fumo che rende irrespirabile l’aria, riesce a scendere in calle. I due uomini continuano a gridare per svegliare i due anziani del primo piano. I vigili del fuoco erano già stati allertati. Finalmente una delle finestre dell’appartamento dei due anziani si apre. Si affaccia la signora Rosina. I due uomini le dicono di andare nell’altra stanza e di aprire le finestre. La donna, molto probabilmente è in preda ad uno stato confusionale per il fumo, il fuoco e per essersi svegliata di soprassalto. Non capisce esattamente cosa deve fare e cosa le stanno dicendo gli uomini. Chiude la finestra e si chiude in casa. E scrive, inconsapevole, la parola fine alla sua vita e a quella del marito. Al primo piano i vigili del fuoco, entrati con gli autorespiratori, hanno rinvenuto in camera da letto la coppia di anziani. Entrambi morti asfissiati dal fumo. Il fuoco non era arrivato nell’abitazione.

A carabinieri e vigili del fuoco, fin dall’inizio, alcuni testimoni riferirono che l’inquilina al pian terreno aveva l’abitudine di tenere accese in casa le candele profumate. Le indagini tecniche dei vigili del fuoco partirono proprio da quel particolare per individuare il punto di innesco dell’incendio. E appunto è stato trovato in casa della 45enne. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia