Canale dei Petroli, via al progetto per lo scavo

Il Porto avvia lo studio della progettazione per la manutenzione del canale Malamocco-Marghera - o dei Petroli - la principale via acquea d’accesso allo scalo veneziano. Lo scopo è quello di riportare la profondità del canale alla quota prevista dal Piano regolatore portuale, di circa 12 metri, con il relativo scavo dei fanghi. Ma anche quello di risistemare tutti i marginanenti che in alcuni punto periodicamente vedono il rischio di possibili cedimenti.
Per questo l’Autorità Portuale guidata da Pino Musolino ha avviato la procedura selettiva per lo studio propedeutico alla progettazione complessiva della manutenzione del Malamocco-Marghera, dopo che già circa un anno fa era stato autorizzato l’avvio di quella per gli interventi per la protezione dei marginamenti con un impegno di spesa di poco più di un milione di euro.
Lo scavo del Canale non verrebbe messo a rischio dalla recente clamorosa rimessa in discussione del nuovo protocollo fanghi, perchè per quello dei Petroli le caratterizzazioni dei sedimenti dei fondali - per individuarne il grado di inquinamento - erano state già effettuate e dunque secondo l’Autorità Portuale varrebbe ancora il protocollo fanghi precedente ai fini del loro smaltimento.
Ma il vero problema sarebbe piuttosto quello del loro stoccaggio, perché non c’è al momento un sito “libero” dove potrebbero essere conferiti, a meno che non venga dato il via libera all’innalzamento di un metro dell’isola delle Trezze, già utilizzata per il deposito dei fanghi, ma mancherebbe ancora il via libera della Commissione di Salvaguardia.
Già nel Piano Triennale dei lavori 2019-2021 del Porto era stata inserita la manutenzione e il ripristino per la conservazione da realizzarsi nelle aree di bordo del Canale Malamocco Marghera - nel tratto compreso tra la curva San Leonardo e Fusina - con uno stanziamento di 13,5 milioni di euro. Già qualche mese fa il Porto aveva avviato un intervento urgente di rimozione dei fanghi da un tratto del canale Malamocco Marghera, dei dopo l’ordinanza dell’inizio dell’ottobre scorso della Capitaneria di Porto che ha ridotto il limite massimo di pescaggio lungo il canale, con pesanti ripercussioni sull’operatività del Porto. La Capitaneria aveva rilevato la criticità in due tratti del Canale dei Petroli ritenuti a rischio perché presentano un evidente interramento della cunetta navigabile, con possibili difficoltà per il transito delle navi.
I fanghi presenti in questo tratto di canale sono di tipo A - scarsamente inquinati - e devono dunque essere stoccati all’interno della conterminazione lagunare nelle barene già predisposte a questo scopo dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche. Di qui l’avvio dei lavori di scavo dei fanghi nel tratto di canale interessato dall’interramento parziale, autorizzati in quanto sussisterebbe un elevato rischio per la pubblica incolumità perché sino al definitivo consolidamento delle casse di colmata situate a sud di Fusina, secondo l’Autorità Portuale non si può escludere un ulteriore peggioramento delle condizioni di sicurezza per la percorribilità di questo tratto del Canale. —
Enrico TANTUCCI
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