Campione di nuoto colpito dal Covid guarisce e torna a vincere all’età di 84 anni

Giorgio Perondini, veneziano di Cannaregio, ex dirigente emigrato a Torino: «Nuotavo con Bud Spencer». Olimpionico nel 1956 e 1960 
Giorgio Perondini
Giorgio Perondini

VENEZIA. Olimpionico negli anni Cinquanta e campione del mondo di nuoto nella categoria Master a 83 anni. Colpito dal Covid e tornato alle gare. Vincendo.

E’ una storia incredibile e piena di speranza quella di Giorgio Perondini, veneziano di Cannaregio emigrato a Torino dove ha ricoperto per molti anni la carica di capo del Personale della Fiat. Incredibile perché l’ex dirigente d’azienda per anni ai vertici del nuoto mondiale non soltanto si è salvato dal Covid, ma è tornato a gareggiare in piscina ai livelli di sempre. Conquistando di nuovo in questi guorni titoli italiani nei 50 dorso e 50 stile libero.

Perondini (a sinistra) con Bud Spencer
Perondini (a sinistra) con Bud Spencer


Un campione che non dimostra la sua età. E che è tornato a vincere a quasi 84 anni. «Mi sono ammalato in novembre», racconta, «è stata una scoppola. Sono andato d’urgenza al Pronto soccorso, mi hanno trovato una pleurite interstiziale. Mi hanno dato l’ossigeno, pii mi sono curato in casa, con l’aiuto di mio nipote Massimo, che fa il medico a Venezia e mi aiutava per telefono. Pian piano sono guarito. E sono tornato in piscina. Non subito, per rispetto verso gli altri. Con quello che succede non trovo etico tralasciare gli obblighi. La piscina aveva aperto nel rispetto delle norme. Senza docce, senza spogliatoi, con la mascherina addosso fino a un attimo prima del tuffo. Ho gareggiato e ho vinto...».

Sorride, Perondini. Un passato da atleta “vero” come ci tiene a ricordare. Alle Olimpiadi di Melbourne, nel 1956, a Roma nel 1960 nei 100 stile libero. Titoli italiani, trofei internazionali. «Nuotavo con Bud Spencer, che era più vecchio di me», dice, «era bravo e simpatico. Poi ho smesso».

Ma la passione era tanta. E Giorgio ricomincia ad allenarsi, spinto dai suoi nipoti. Nel 2013 partecipa al primo World master game, a Torini. Categoria tra gli 80 e gli 84 anni. «Senza allenamento ho vinto nel dorso, sono arrivato quarto nello stile libero», racconta, «ho pensato, allora posso farcela. E ho accettato la sfida».

E l’ex olimpionico si rimette in gioco nel dorso e stile libero. Nel 2017 a Budapest la conquista del titolo mondiale, sempre nelle specialità del dorso e dello stile libero. Una nuova carriera cominciata nella terza età.

«Soddisfazioni, sì», dice Giorgio, «non sono la Pellegrini ma mi difendo ancora».

La speranza sta nel fatto che dal Covid si può anche ripartire per ritornare ai livelli di prima. Anzi, più su.

Lo dice con un pizzico di commozione l’anziano Perondini. «A Venezia cominciavo a nuotare nei canali. Nelle società di allora, Rari Nantes e Giudecca. Prime gare con la famosa coppa Byron, in laguna. Poi a 17 anni abbiamo dovuto andar via, mio padre era morto prematuramente. A Torino ho trovato fortuna. Un lavoro di dirigente nella Fiat, la possibilità di fare attività sportiva e gare a livello mondiale. Poi sono andato in pensione, ora abito in un piccolo paese alle porte di Torino, Solze. Ma Venezia ce l’ho sempre nel cuore». L’avventura del Covid poteva spezzare il sogno maturo dell’ex olimpionico. «Invece ce l’ho fatta, grazie al Cielo. E adesso sono pronto a riconquistare i titoli mondiali. Grazie a tutti» —

© RIPRODUZIONE RISERVATA Grazie a
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia