Camping contro Terrazza Mare La Cassazione assolve il locale

Ricorso in Cassazione, vittoria clamorosa per Terrazza Mare.
Non era il famoso locale di Jesolo lido, all’estremità ovest del litorale, la causa delle perdite di presenze e fatturato del dirimpettaio camping di Cavallino Treporti. Dopo la sentenza di appello che dava ragione alla proprietà del Terrazza, anche la Suprema Corte ha confermato la sentenza secondo cui non vi era nesso di causalità tra i rumori provocati dal locale alla foce del Sile e una diminuzione delle presenze del camping. Non si può in sostanza dimostrare che i turisti hanno lasciato il camping a più riprese perché sentivano i decibel rimbombanti ininterrottamente dal Terrazza Mare. L’ennesima riedizione dello scontro epico tra Jesolo e Cavallino Treporti, il mondo della notte e i giovani contro le famiglie in cerca di pace e relax. La vicenda risale ormai a diversi anni fa e aveva appassionato la città balneare, soprattutto per la notorietà dei gestori del locale più amato dai giovani. Il camping Villa al Mare di Cavallino, sulla sponda opposta del fiume Sile e in territorio di Cavallino, si era ribellato alle feste con musica che animavano il locale, allora gestito dai fratelli Fabbro, tutti i giorni in piena stagione, in particolare nei fine settimana. In primo grado la società che gestisce il camping aveva vinto, ottenendo un risarcimento di 220 mila euro. Un duro colpo per il Terrazza Mare che costò tanta rabbia e rassegnazione in un periodo in cui gli eventi promossi da Luca “Fizzo” Fabbro, uno dei due fratelli che avevano in gestione il Terrazza e rientravano anche nella proprietà, erano diventati punto di riferimento per i giovani del Triveneto. La proprietà, che vede ancora tra i soci l’imprenditore Sandro Lazzarini, si è rivolta all’avvocato Pierpaolo Alegiani che ha seguito varie cause negli ambienti della movida jesolana.
Il primo risultato è stata la sonora vittoria in Appello con la restituzione di buona parte del risarcimento, mentre al camping era stato riconosciuto solo un disturbo parziale. Il ricorso in Cassazione ha visto l’avvocato Alegiani in partenza per Roma con il suo abito migliore, fumo di Londra, e in tasca un sigaro dominicano pronto per essere acceso al momento di festeggiare.
E così è stato.
La Cassazione ha confermato la sentenza di Appello. «Riassumendo», spiega il legale del Terrazza Mare, locale che nel frattempo è passato come gestione al ristorante le Marcandole, «abbiamo dimostrato, e la Suprema Corte lo ha riconosciuto, che non erano le feste e la musica del Terrazza Mare a causare la perdita di presenze, e di fatturato, del campeggio di Cavallino. Non era infatti possibile dimostrare questo da parte della gestione della struttura ricettiva». —
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